Finestra sul mondo

Il parlamento catalano vicino a un nuovo atto di ribellione, Trump si schiera per provvedimento sul controllo delle armi, Elezioni italiane

di Agenzia Nova |

Poteri, economia, finanza e geopolitica nelle ultime 24 ore.

Finestra sul mondo è una rubrica quotidiana con le notizie internazionali di Agenzia Nova pubblicate in collaborazione con Key4biz. Poteri, economia, finanza, lette in chiave di interdipendenza con un occhio alla geopolitica. Per consultare i numeri precedenti, clicca qui.

Spagna, Parlamento catalano vicino a un nuovo atto di ribellione

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Il presidente del Parlamento catalano Roger Torrent ha effettuato ieri la sua prima azione di disobbedienza rispetto a quanto sancito dalla Corte costituzionale spagnola, ammettendo due emendamenti presentati dalla formazione politica Candidatura di unita’ popolare (Cup). I partiti del blocco indipendentista Junts per Catalunya (JperCat), Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) e Cup hanno chiesto ieri di reiterare la dichiarazione unilaterale di indipendenza, approvata dalla camera lo scorso 27 ottobre, e di riconoscere Carles Puigdemont come candidato per la carica di presidente della Generalitat dopo che la Corte Suprema aveva chiuso ogni strada legale che potesse portare all’elezione del presidente della Generalitat uscente. La notizia e’ stata riferita oggi da tutti i principali quotidiani spagnoli che sottolineano come l’ufficio del procuratore generale abbia riferito di aver iniziato lo studio delle “possibili implicazioni penali” derivanti dalla decisione adottata dall’ufficio parlamentare di ammettere gli emendamenti del Cup. “Data l’estrema serieta’ di questa iniziativa e la sua totale e assoluta opposizione al sistema giuridico e alle ripetute risoluzioni della Corte costituzionale, sono allo studio tutte le possibili implicazioni criminali”, si legge nella nota rilasciata l’ufficio del Procuratore nella quale si specifica come “l’evidente illegalita’ dell’ammissione degli emendamenti che sostengono la ratifica della dichiarazione di indipendenza non possa essere ignorata da coloro che la promuovono o la sostengono”.

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Usa, le ragioni per cui gli investitori internazionali non comprano piu’ il debito statunitense

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Il rialzo dei rendimenti dei buoni del Tesoro (Treasurys) dovrebbe rendere il debito statunitense piu’ appetibile agli investitori internazionali in difficolta’ con i rendimenti dei loro paesi, ma sono pochi quelli che comprano. E’ quanto riferisce il quotidiano “Wall Street Journal”. Infatti, gli alti costi della copertura dai rischi (hedge) fanno si’ che non valga la pena. I rendimenti dei buoni governativi Usa a dieci anni sono balzati al 2,9 per cento dal 2,1 di un anno fa, avvicinandosi ai livelli di inizio 2014. Analoghi titoli in Germania rendono lo 0,68 per cento e in Giappone lo 0,05 per cento, un andamento inversamente proporzionale a prezzi dei buoni. Se lo scorso anno l’acquisto di Treasurys e la conversione dei loro profitti in euro aveva garantito agli investitori europei rendimenti piu’ alti dei titoli tedeschi, oggi, i costi di hedge sono talmente aumentati che l’operazione non e’ piu’ redditizia. Una situazione che indebolisce una importante fonte di domanda di buoni del Tesoro Usa e rende troppo caro l’acquisto del debito statunitense. Secondo dati della Banca centrale europea, dal 2015 gli investitori dell’Eurozona hanno rappresentato oltre la meta’ degli acquirenti stranieri del debito di Washington. Una tendenza che si e’ modificata nel 2017, quando, secondo dati ufficiali Usa, gli investitori dell’Eurozona sono stati i principali venditori netti di Treasurys.

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Usa, Trump a sorpresa si schiera per provvedimento sul controllo delle armi

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – In una dichiarazione che ha colto tutti di sorpresa, il presidente Donald Trump, durante un intervento ripreso dalla telecamere alla Casa Bianca, ha accolto ieri una serie di provvedimenti sul controllo delle armi chiedendo ai parlamentari di portare a termine disegni di legge che hanno visto da sempre contraria la maggioranza repubblicana e la National Rifle Association, Nra (la lobby delle armi). Lo riferisce il quotidiano “New York Times”. Trump ha sollecitato i membri del Congresso presenti a riprendere in mano un disegno di legge del 2013, affossato dai Repubblicani mesi dopo la strage alla scuola elementare Sandy Hook a Newtown, in Connecticut. Tra le proposte abbracciate da Trump, controlli approfonditi sui casellari giudiziali e i disturbi mentali degli acquirenti, sicurezza nelle scuole e divieto di acquisto di armi da fuoco per alcuni giovani adulti. “Sarebbe meraviglioso avere un disegno di legge che tutti sostengano”, ha detto a una platea stupita, aggiungendo poi: “E’ ora che un presidente intervenga”.

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Francia, duello tra le destre in vista delle prossime elezioni europee

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Duello tra le destre francesi, che alle prossime elezioni europee dovranno contendersi lo stesso elettorato. Lo scrive “Libe’ration”, spiegando che i Repubblicani di Laurent Wauquiez hanno assunto toni piu’ estremi, avvicinandosi al Front National di Marine Le Pen. Allo scenario si aggiunge poi il partito dei Patrioti, guidato da Florian Philippot. Marine Le Pen punta a un’alleanza con un nome influente della politica francese. Al secondo turno delle ultime elezioni presidenziali il Front National si e’ presentato con il partito sovranista di Nicolas Dupont Aignan. Questa coalizione potrebbe ripetersi anche alle prossime europee, ma Dupont Aignan non sembra esserne convinto e per il momento non vuol sentir parlare di alleanze. Marine Le Pen, pero’, vuole altri alleati che possano pesare sulla sua candidatura. Il quotidiano fa alcuni nomi, citando personaggi semi-sconosciuti provenienti dalla destra e di indipendenti. Per convincere i potenziali partner politici, Marine Le Pen in questi ultimi mesi si e’ mostrata meno “dirigista”. “Se i sondaggi e soprattutto gli aderenti considerano che c’e’ qualcun altro piu’ capace di me per riunire, non c’e’ nessun problema” ha detto la leader del Front National, dando un segnale di apertura.

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Francia, il presidente Macron deve attirare il mondo rurale

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, cerca di convincere il mondo rurale, che lo considera come il “presidente delle citta’”. E’ quanto afferma “Le Figaro”, spiegando che alcune misure adottate dal governo hanno cristallizzato la collera della “Francia dei campi”. Tra queste, la riduzione a 80 Km/h di velocita’ sulle strade dipartimentali o la possibile soppressione di 9mila chilometri di ferrovia secondaria. Secondo il leader dei Repubblicani, Laurent Wauquiez, il capo dell’Eliseo non capisce il settore agricolo perche’ non lo ha mai frequentato. Macron deve riuscire a scrollarsi di dosso questa immagine di un presidente lontano dai problemi concreti dei francesi. Questa situazione preoccupa anche la maggioranza, che lamenta una mancanza di “pedagogia” nelle riforme attuate da governo. Il partito presidenziale della Re’publique en marche, che soffre la scarsa presenza sul territorio dovuta alla sua giovane eta’, e’ consapevole del fatto che una frattura con il mondo rurale potrebbe peggiorare la sua situazione. Per questo motivo i deputati stanno cercando di mettere in avanti un progetto volto a diminuire le ineguaglianze fra territori.

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Germania, hacker russi violano le reti governative

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Secondo informazioni fornite dall’agenzia di stampa tedesca “Dpa”, hacker stranieri avrebbero violato la rete dati del governo federale tedesco e delle autorita’ di sicurezza, che in precedenza era considerata sicura. Le cyberspie del gruppo russo “APT28” avrebbero attaccato con successo il ministero degli Esteri e della Difesa tedesco, sostengono fonti dell’intelligence tedesca, secondo cui gli hacker avrebbero anche prelevato dei dati. L’attacco e’ stato rilevato dalle agenzie di sicurezza tedesche a dicembre, ma era in corso da tempo, forse da un anno intero. Molti esperti sostengono che dietro la sigla “APT28” (l’acronimo APT sta per Advanced Persistent Threat) si celino agenzie governative russe. L’attacco informatico al Bundestag nel 2015 sarebbe attribuibile a sua volta a tale gruppo. L’entita’ dell’infiltrazione nella rete governativa e’ ancora ignota, ma se fosse interessata l’intera rete, cio’ equivarrebbe a un “super-Gau”, il “piu’ grande incidente possibile”, ha detto un esperto di sicurezza. Le indagini sono condotte dall’Ufficio federale per la sicurezza delle informazioni (Bsi) e dall’Ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV), che e’ responsabile del controspionaggio. La rete di informazioni Berlino-Bonn e’ la piattaforma di comunicazione dell’amministrazione federale, che e’ particolarmente protetta contro gli attacchi informatici. Gli utenti sono la Cancelleria federale e i ministeri federali, la Corte dei conti federale e le autorita’ di sicurezza di Berlino, Bonn e altri luoghi, ma anche il Bundestag e il Bundesrat. La costruzione dell’Ivbb, che e’ separata dalle reti pubbliche, dovrebbe garantire un elevato livello di sicurezza. La rete dati federale e’ molto piu’ protetta dagli attacchi degli hacker rispetto alla rete del parlamento. Uno dei motivi e’ che i membri del parlamento e i loro impiegati utilizzano smartphone e tablet che non sono gestiti centralmente e protetti da potenziali attacchi. Il governo federale registra circa 20 attacchi di hacker professionisti ai suoi computer ogni giorno, e almeno un attacco alla settimana sarebbe riconducibile a servizi di intelligence stranieri, ha dichiarato il governo durante una interrogazione parlamentare sollecitata dalla Linke.

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Il giornalista slovacco ucciso indagava sui legami tra la mafia italiana e la politica

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Jan Kuciak, il giornalista slovacco ucciso la scorsa settimana, stava per pubblicare un articolo sui presunti legami tra i politici e la mafia italiana in Slovacchia. L’omicidio del reporter che stava lavorando su casi di corruzione ha causato molto stupore sia all’interno della Slovacchia sia a livello internazionale. La notizia e’ stata riferita ieri dai quotidiani spagnoli “El Pais”, “El Mundo” e “Abc” che aggiungono come in seguito alla morte del giornalista, il ministro della Cultura slovacco Marek Madaric abbia annunciato le proprie dimissioni: “Non posso tollerare che un giornalista venga ucciso durante il mio mandato”, ha dichiarato durante una conferenza stampa. Il direttore generale dell’Onu per l’istruzione, la scienza e la cultura (Unesco), Audrey Azoulay, ha chiesto ieri alle autorita’ della Slovacchia di aprire un’indagine sull’omicidio del giornalista trovato morto con la sua compagna in un alloggio vicino a Bratislava. Kuciak era noto per le sue indagini sulla corruzione effettuate per conto del portale di notizie “Aktuality.sk” e, secondo le fonti, stava per rivelare una complessa rete della ‘Ndrangheta, la mafia della Calabria, con collegamenti che avrebbero raggiunto l’ufficio del primo ministro slovacco, Robert Fico.

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Elezioni italiane, Roma come Berlino

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – C’e’ uno scenario politico che preoccupa le capitali europee: nelle elezioni parlamentari italiane di domenica potrebbero vincere i due partiti populisti e anti-euro Cinque Stelle e Lega. Sarebbe un disastro per l’Europa e per i mercati. Con la nuova legge elettorale il fatto che un partito raggiunga da solo la maggioranza assoluta e’ escluso e la situazione sembra di stallo. La triplice alleanza tra Forza Italia, la Lega e il partito di destra Fratelli d’Italia e’ molto fragile ed e’ stata oggetto di dibattito pubblico in tutta la campagna. Inoltre l’81 enne Silvio Berlusconi non puo’ diventare premier. E’ condannato per evasione fiscale e quindi non puo’ esercitare tale ufficio pubblico fino al 2019. Per il momento sta cercando di persuadere il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani a diventare primo ministro al suo posto. Dopotutto, sarebbe un segnale che non c’e’ rottura contro l’Europa, nonostante la presenza nella coalizione dell’euroscettica Lega. Il terzo blocco, il Movimento 5 stelle, ha escluso coalizioni con gli altri partiti. Sui mercati finanziari c’e’ una calma quasi surreale poco prima delle elezioni. Nessun confronto con il 2011 dopo la fine del governo Berlusconi, quando il paese era effettivamente sull’orlo del disastro e i premi di rischio sui titoli di Stato erano saliti alle stelle. Tuttavia soprattutto a Nord delle Alpi lo scetticismo rimane. Anche se un’Italexit non e’ piu’ uno scenario credibile, i problemi strutturali dell’Italia pesano: alto debito pubblico, la mancanza di disciplina fiscale, eccessiva burocrazia, infrastrutture fatiscenti e un sistema giudiziario inefficiente. Il verdetto della Commissione europea sull’economia italiana arrivera’ in primavera, e quindi anche il prossimo stress test per le banche, che hanno attraversato bene la crisi fino ad ora. E la fine degli acquisti di obbligazioni della Banca centrale europea potrebbe mettere a repentaglio la ripresa. Fino ad allora il primo ministro Paolo Gentiloni potrebbe continuare a fungere da garante della stabilita’. In prospettiva il tasso di crescita e’ sostenibile e quello di disoccupazione e’ diminuito, anche tra i giovani. Gli esperti sono concordi nel ritenere che gli indecisi saranno decisivi per il risultato: sono circa il 30 per cento degli aventi diritto al voto. Sarebbe anche possibile una grande coalizione, con Gentiloni presidente del Consiglio. Domenica si decidera’, a Roma come a Berlino.

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 Il grande perdente nel voto in Italia e Germania potrebbe essere proprio Macron

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Il prossimo fine settimana sara’ il momento piu’ significativo per la politica in Europa dopo le elezioni presidenziali francesi dello scorso aprile: ci saranno importanti elezioni in due dei tre piu’ grandi paesi dell’Unione Europea, Italia e Germania. Con questa considerazione si apre sul quotidiano britanico “The Times” un intervento di Simon Nixon, il piu’ autorevole commentatore delle questioni europee del quotidiano statunitense “The Wall Street Journal”. In Italia si votera’ per il nuovo Parlamento, mentre in Germania i 460 mila iscritti al partito socialdemocratico (Spd) saranno chiamati ad esprimersi sulla progettata nuova “grande coalizione” con i Cristiano-democratici (Cdu-Csu) della cancelliera Angela Merkel. Nonostante le incertezze sulle conseguenze che le due consultazioni potrebbero avere sulla politica interna dei due paesi interessati, secondo il giornalista statunitense i mercati internazionali non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente per il loro possibile esito. In Italia in base agli ultimi sondaggi d’opinione il risultato delle elezioni e’ aperto a tutti i possibili scenari: quello piu’ probabile e’ una “grande coalizione” tra il centro-destra guidato da Silvio Berlusconi ed il Partito democratico (Pd) di Matteo Renzi e dell’attuale premier Paolo Gentiloni, con il corollario di una serie di piccoli partiti centristi; molto meno probabile e’ l’eventualita’ di una coalizione tra i partiti piu’ euroscettici, il populista Movimento 5 stelle (M5s) e l’euroscettica Lega di Matteo Salvini, che metterebbe a rischio a stessa appartenenza dell’Italia all’eurozona ed all’Unione Europea; e’ anche possibile che la mancanza di una chiara maggioranza parlamentare porti a nuove elezioni nell’arco di pochi mesi. Le numerose promesse fatte dai vari partiti in campagna elettorale, se mai dovessero essere messe in pratica, rovescerebbero le riforme economico-sociali realizzate negli ultimi anni e metterebbero a rischio l’economia del paese; e tuttavia non c’e’ molto da preoccuparsi, secondo l’opinione di Simon Nixon: gli economisti sono concordi nel ritenere che la ripresa economica dell’Italia e’ abbastanza forte da resistere ad un periodo di incertezza politica. La possibilita’ di nuove elezioni esiste anche in Germania, se la base socialdemocratica dovesse bocciare una riedizione della “Grosse koalition”, ma e’ poco plausibile. Secondo il commento del “Times” anche i peggiori scenari post-voto in Italia e Germania avrebbero dunque un impatto negativo soprattutto sulle speranze di una grande riforma dell’Europa che dovrebbe essere varata nel vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea in programma alla meta’ di giugno: molti governi di paesi Ue segretamente sperano che cio’ accada, perche’ nutrono profonde riserve sulle proposte di maggior integrazione politica ed economica dell’Unione. L’unica eccezione e’ il presidente francese Emmanuel Macron, che ha investito tutto il suo capitale politico nella propria capacita’ di portare a compimento un’ambiziosa riforma europea: un fallimento ne danneggerebbe la credibilita’ e potrebbe persino minarne la capacita’ di realizzare le tanto attese riforme interne in Francia. In conclusione, scrive Simon Nixon sul “Times”, e’ proprio Macron l’unico davvero preoccupato per il prossimo fine settimana.

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I guai dell’Italia alimentano la sfida dei Cinquestelle a Silvio Berlusconi

01 mar 10:55 – (Agenzia Nova) – Il Mezzogiorno e’ il campo di battaglia in cui si giochera’ l’esito delle elezioni del 4 marzo in Italia: ne e’ convinto il quotidiano laburista britannico “The Guardian”, che oggi giovedi’ 1° marzo pubblica un ritratto politico di Matteo Salvini e racconta come il suo partito di estrema destra, la Lega, stia sorprendentemente guadagnando consensi nel Mezzogiorno d’Italia, dopo aver rinunciato alla dizione “nord” che per oltre vent’anni ne aveva confinato il bacino elettorale alle regioni piu’ settentrionali del paese. L’articolo e’ scritto a due mani: una parte piu’ analitica della situazione politica generale in Italia, a cura di Stephanie Kirchgaessner da Roma, e un reportage sulla Sicilia di Lorenzo Tondo da Catania. Nell’analisi si sottolinea che Salvini, negli ultimi giorni della campagna elettorale, abbia cercato di moderare i toni della sua propaganda, arrivando fino a paragonarsi al riformista presidente francese Emmanuel Macron: le differenze tra i due sono invece piu’ evidenti, scrive il “Guardian”; e tuttavia la Lega di Salvini e’ riuscita a fare breccia al Sud, proponendosi agli elettori meridionali come una valida alternativa all’altro principale partito di matrice populista e anti-establishment, il Movimento 5 stelle (M5s). Una buona affermazione nel Meridione, concludono i due giornalisti del quotidiano laburista, potrebbe sostanzialmente contribuire alla conquista della maggioranza assoluta nel prossimo Parlamento da parte della coalizione di centro-destra guidata da Silvio Berlusconi, di cui la Lega di Salvini fa parte. Anche il quotidiano conservatore “The Times” e’ convinto che la Sicilia sia il focus dello scontro politico-elettorale in Italia e nell’ultimo giorno di campagna elettorale ha inviato nell’isola il suo corrispondente da Roma, Tom Kington. Secondo il “Times”, pero’, i cronici problemi socio-economici dell’Italia meridionale, che sono particolarmente drammatici proprio in Sicilia e che si sono ulteriormente aggravati negli anni della recessione seguita alla crisi finanziaria globale del 2008, hanno alimentato i consensi a favore del Movimento 5 stelle (M5s): il M5s, a parere del giornalista inglese, avrebbe tutte le chance per sottrarre alla coalizione di centro-destra di Silvio Berlusconi la possibilita’ di conquistare la maggioranza assoluta nel prossimo Parlamento e quindi per poter formare un governo senza doversi piegare alla necessita’ di una “grande coalizione”.

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