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Papa Leone: “L’AI rappresenta una sfida per l’umanità”

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Secondo il pontefice, la rivoluzione tecnologica contemporanea, alimentata dall’AI, comporta rischi concreti per la dignità del lavoro e la giustizia sociale, richiedendo una riflessione urgente e responsabile da parte delle istituzioni ecclesiastiche.

Nel suo primo discorso ufficiale ai cardinali, Papa Leone XIV ha evidenziato l’intenzione di proseguire sulla linea tracciata dal suo predecessore, Papa Francesco, ponendo un accento particolare sulle sfide etiche e sociali poste dallo sviluppo dell’AI.

Eletto come primo pontefice nato negli Stati Uniti, Robert Prevost – ora Leone XIV – ha richiamato il magistero sociale della Chiesa, citando l’eredità di Papa Leone XIII e del suo impegno durante la rivoluzione industriale.

Secondo il pontefice, la rivoluzione tecnologica contemporanea, alimentata dall’AI, comporta rischi concreti per la dignità del lavoro e la giustizia sociale, richiedendo una riflessione urgente e responsabile da parte delle istituzioni ecclesiastiche.

Il nuovo papa ha affermato che la Chiesa deve rispondere alle trasformazioni odierne con il patrimonio della dottrina sociale, promuovendo il dialogo con il mondo moderno, la collegialità tra i vescovi e l’attenzione verso gli emarginati. Ha invitato i cardinali a rinnovare l’impegno verso i principi del Concilio Vaticano II, tra cui l’apertura linguistica e culturale della liturgia.

In un gesto simbolico di continuità spirituale, Leone XIV ha visitato il santuario della Madonna del Buon Consiglio, luogo legato alla sua formazione agostiniana e alla figura di Leone XIII, rafforzando così il legame tra tradizione e rinnovamento. Infine, nel riconoscere la complessità del ruolo affidatogli, ha sottolineato l’importanza della fraternità e della cooperazione nel portare avanti una missione che guarda con attenzione alle trasformazioni globali, incluse quelle generate dall’AI.

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Pechino investe decine di milioni di dollari per sviluppare un ecosistema AI cinese indipendente da Nvidia

Nell’ambito della sua strategia per l’autosufficienza tecnologica, Pechino sta canalizzando decine di milioni di dollari in sussidi per favorire la crescita di una catena del valore dell’AI interamente basata su tecnologie domestiche.

L’iniziativa si concentra nello Yizhuang Development Zone, noto anche come Beijing Economic and Technological Development Zone, che ambisce a costruire entro fine anno un ecosistema industriale dell’AI del valore di 80 miliardi di yuan (circa 11 miliardi di dollari).

Questo sistema sarà alimentato esclusivamente da semiconduttori, sistemi operativi e framework open-source di origine cinese, escludendo tecnologie straniere come quelle fornite da Nvidia. Uno degli obiettivi chiave del piano è potenziare la ricerca e lo sviluppo di unità di elaborazione grafica (GPU) ad alte prestazioni, promuovendo in particolare chip basati sull’architettura open-source RISC-V, che rappresenta una valida alternativa ai più diffusi standard x86 di Intel e ARM.

Tale approccio mira a ridurre la dipendenza da tecnologie estere in un momento in cui le tensioni geopolitiche, specialmente con gli Stati Uniti, stanno ridefinendo le strategie industriali cinesi. Il progetto fa parte di un’iniziativa nazionale più ampia volta ad implementare l’AI in settori chiave come la robotica, rafforzando l’innovazione locale e garantendo il controllo sulle infrastrutture digitali.

La scelta di adottare piattaforme open-source si inserisce in una visione di lungo termine che mira a costruire una base tecnologica resiliente e autonoma, capace di competere su scala globale e aggirare eventuali restrizioni internazionali.

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Trump licenzia la direttrice dell’Ufficio Copyright degli Stati Uniti, secondo fonti

Secondo fonti confermate da CBS News, l’ex presidente Donald Trump ha rimosso Shira Perlmutter dal ruolo di direttrice dell’U.S. Copyright Office, un’azione che ha sollevato forti critiche e accuse di abuso di potere. Il licenziamento è avvenuto a seguito della pubblicazione di un rapporto da parte dell’ufficio da lei diretto, che metteva in discussione le modalità di utilizzo delle opere protette da copyright da parte delle tecnologie AI.

In particolare, il documento sollevava dubbi sulla quantità di dati necessari per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale e sul loro impatto effettivo sulle prestazioni reali, contrastando implicitamente proposte favorevoli all’espansione dell’uso di contenuti protetti per fini algoritmici. Perlmutter era stata nominata nel 2020 dalla ex Bibliotecaria del Congresso Carla Hayden, anch’essa recentemente destituita da Trump.

Secondo il deputato democratico Joe Morelle, la decisione rientra in una ‘sfacciata e senza precedenti presa di potere’, priva di giustificazione giuridica.

Morelle ha collegato il licenziamento al rifiuto di Perlmutter di approvare l’accesso illimitato richiesto da Elon Musk alle opere coperte da copyright per scopi di addestramento AI, proprio nei giorni in cui la sua azienda xAI è stata coinvolta in dinamiche di mercato controverse. I

l contesto più ampio è quello di un’amministrazione fortemente impegnata nella promozione dell’AI, come dimostrato dal massiccio investimento annunciato in infrastrutture AI da parte di soggetti come OpenAI, SoftBank e Oracle.

Il caso mette in luce le tensioni crescenti tra protezione della proprietà intellettuale e pressioni economiche e tecnologiche per l’espansione delle capacità dell’AI, sollevando interrogativi sul bilanciamento tra innovazione e diritti legali.

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