il vangelo via social

“Papa Francesco partecipa alla pubblicazione dei post sui social, ma mette in guardia dal modello di sviluppo tecnocratico”

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Intervista di Vatican News al Segretario del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano, mons. Lucio Adrián Ruiz: ‘Papa Francesco evidenzia il modello di sviluppo ‘tecnocratico’ (diverso da quello tecnologico) tra i principali responsabili della situazione attuale, che, tra l'altro, genera anche un deterioramento della qualità della vita umana e un degrado sociale”.

“È attivo nella produzione di contenuti per tutti i post pubblicati dai suoi diversi account digitali”. Ecco papa Francesco alle prese con i social network. L’immagine che non riusciamo mai a vedere viene svelata dal Segretario del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano, mons. Lucio Adrián Ruiz nell’intervista a Vatican News in cui affronta l’enciclica Laudato Sì. D’ora in poi, ogni volta che leggiamo un post sugli account social di papa Francesco dobbiamo immaginarlo presente e partecipe nella fase di ideazione e produzione di un tweet su Twitter, dove ha 47 milioni di follower e dove è il secondo leader mondiale più seguito al mondo, e di un post su Instagram, dove è seguito da 6 milioni di follower.


Mons. Lucio Adrián Ruiz, Segretario del Dicastero per la Comunicazione del Vaticano

“Il papa”, continua Ruiz, “concepisce la tecnologia come uno strumento molto utile, come un grande frutto della creatività umana che abbiamo ricevuto in dono da Dio e che abbiamo la responsabilità di sviluppare”. Tuttavia, osserva il Segretario del Dicastero per la Comunicazione “la tecnologia non è neutrale agli occhi del papa, perché, così come può favorire lo sviluppo, può anche generare problemi ambientali, sociali, economici e politici su larga scala”. Ecco dunque che papa Francesco, aggiunge Ruiz, “mette in guardia dal modello di sviluppo ‘tecnocratico’ (diverso da quello tecnologico) tra i principali responsabili della situazione attuale, che, tra l’altro, genera anche un deterioramento della qualità della vita umana e un degrado sociale”.

Nel “modello tecnocratico”, secondo papa Francesco, la realtà viene misurata e gestita, ha sottolineato il Segretario del Dicastero per la Comunicazione, solo da una prospettiva economica, secondo un approccio molto riduzionista. Pertanto, la dimensione ambientale, sociale, psicologica e spirituale della società umana occupa un posto secondario e non sono prese in considerazione nelle decisioni politiche, economiche e sociali, tanto a livello locale quanto globale. Dopo tutto, questo tipo di metodo danneggia l’umanità, in particolare le persone più vulnerabili.

Se questi sono gli effetti allora non si sta utilizzando bene la tecnologia per migliorare la Terra, in termini ecologici, e la vita delle persone più fragili. Il papa è molto forte su questo punto, ha concluso mons. Lucio Adrián Ruiz, che ricorda cosa afferma Bergoglio nell’enciclica Laudato Sì: “uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso.” (LS 194).

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