40 anni di riforma sanitaria

PAdigitale. Riforma sanitaria, dopo 40 anni il futuro è nella sanità digitale

di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli studi di Roma “Unitelma Sapienza” |

Il servizio sanitario nazionale deve oggi essere trasparente, semplificato, digitalizzato, con un modello organizzativo che deve garantire appropriatezza sanitaria nelle cure, utilizzando tecnologie avanzate come la robotica, IA, IoT razionalizzando procedure e costi. 

La rubrica PAdigitale, a cura di Donato A. Limone, Ordinario di informatica giuridica e Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche ed economiche, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza. Analisi e approfondimenti sul processo di attuazione della Riforma della PA. Per consultare gli articoli precedenti clicca qui.

Il servizio sanitario nazionale

La sanità italiana fu riformata con la legge 833 del 23 dicembre 1978  (“Istituzione del servizio sanitario nazionale”) e nel 2018 “ricorderemo” i 40 anni di questa riforma che cambiò radicalmente il sistema sanitario nazionale. I principi della riforma sono riportati nel Titolo I, capo I, comma 1 e sono principi validi ancora oggi:

“1. (I princìpi). – La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività mediante il servizio sanitario nazionale.

La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana.

Il servizio sanitario nazionale è costituito dal complesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi e delle attività destinati alla promozione, al mantenimento ed al recupero della salute fisica e psichica di tutta la popolazione senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio. L’attuazione del servizio sanitario nazionale compete allo Stato, alle regioni e agli enti locali territoriali, garantendo la partecipazione dei cittadini.

Nel servizio sanitario nazionale è assicurato il collegamento ed il coordinamento con le attività e con gli interventi di tutti gli altri organi, centri, istituzioni e servizi, che svolgono nel settore sociale attività comunque incidenti sullo stato di salute degli individui e della collettività.

Le associazioni di volontariato possono concorrere ai fini istituzionali del servizio sanitario nazionale nei modi e nelle forme stabiliti dalla presente legge.”

 

Non intendiamo valutare le criticità, le problematiche, i costi  del servizio sanitario, il ruolo delle Regioni, ecc. Intendiamo partire da un punto fermo: come superare criticità, problematiche, costi eccessivi; come garantire oggi qualità del servizio sanitario nazionale; come qualificare la spesa sanitaria; cosa fare quindi per rispettare i principi della 833/78 oggi nella società dell’informazione; come “riformare la riforma”?

Un nuovo paradigma per il servizio sanitario nazionale: la sanità digitale

Il servizio sanitario nazionale deve oggi essere trasparente, partecipato, semplificato, digitalizzato, con un modello organizzativo che deve garantire appropriatezza sanitaria nelle cure, utilizzando anche tecnologie avanzate (robotica, intelligenza artificiale, internet delle cose) razionalizzando procedure, tecniche, costi.  Con profili professionali sanitari sempre più di qualità ed in linea con la sanità digitale. Il servizio sanitario nazionale (per ammissione di tutti: esperti; politici; operatori sanitari; associazioni; ecc.) deve modificare modelli strutturali ed organizzativi, modelli di cura ed assistenza, modelli economico-finanziari per la programmazione, la direzione e la gestione del servizio.

Il nuovo paradigma per “riformare la riforma” dopo 40 anni è quello della sanità digitale: modello organizzativo per una sanità digitale che si basa su aspetti basilari (formazione e gestione in “modalità digitale” di dati sanitari validi, completi, aggiornati, accessibili, trasparenti; procedure semplificate, razionalizzate e digitalizzate sia nell’amministrazione sanitaria sia nelle cure; integrazione di dati amministrativi con dati sanitari).

 

La centralità del dato sanitario digitale

Il sistema sanitario oggi si presenta con modelli organizzativi e di cura di tipo verticale e non anche integrati e molto spesso in modalità frammentaria che incide negativamente sui costi e sulla qualità e l’organizzazione del lavoro sanitario.

Il sistema sanitario oggi non sfrutta la centralità del dato sanitario digitale che può essere utilizzato in qualsiasi contesto amministrativo e sanitario senza ridondanze, senza costi di duplicazione, permettendo di creare un sistema organizzativo sanitario integrato, funzionale, utile, accessibile, tutelato nei dati personali sanitari, poco costoso a causa delle disfunzioni amministrativi, gestionali, sanitarie. Il nuovo modello organizzativo del servizio sanitario nazionale non può che essere basato sul dato digitale: oggi il sistema è un misto di dati digitali/analogici; con procedure amministrative e sanitarie non razionalizzate che producono tempi lunghi e aumenti di costo nella erogazione dei servizi.

Il nuovo modello organizzativo del servizio sanitario (il modello digitale) è l’unico modello che oggi può permettere una svolta nella qualità dello stesso servizio e nei costi perché introduce reali possibilità e modalità di controllo e di monitoraggio. Il modello organizzativo digitale garantisce una reale “trasparenza” nelle cure, nella gestione, sui livelli di qualità del servizio.

Come costruire un nuovo modello organizzativo del servizio sanitario nazionale?

Per costruire il nuovo modello del servizio sanitario sono necessarie decisioni integrate dello Stato e delle Regioni  per ridefinire il modello organizzativo digitale della sanità: queste decisioni sono certamente difficili da prendere in quanto l’attuale paradigma della sanità italiana è totalmente “bloccato” da una miriade di modelli che operano non considerando il valore del dato digitale in sanità anche in termini di qualità della spesa sanitaria (abbattimento significativo dei costi, dei tempi di cura e assistenza, e degli interventi amministrativi).

Il dato digitale sanitario è strettamente correlato all’anagrafica digitale del singolo cittadino che entra nel servizio sanitario: all’anagrafica di ciascun singolo cittadino possiamo correlare i dati sanitari e i dati amministrativi formati in modalità nativamente digitali e possiamo utilizzare gli stessi dati (nel rispetto delle norme sulla tutela dei dati personali) per attività di programmazione, di ricerca medica, di verifica e controllo, in modalità “open”.

Dopo 40 anni possiamo valorizzare tutto ciò che abbiamo sicuramente creato ma in una logica diversa, in un contesto rinnovato, per una sanità nativamente digitale.

Come procedere? Avviando un processo di innovazione culturale nella formazione e nella gestione del dato sanitario  digitale e nella semplificazione e razionalizzazione dei servizi. I processi di innovazione possono utilizzare il riuso di modelli gestionali e medicali già sperimentati positivamente. Le politiche pubbliche nella sanità  devono superare la logica della frammentarietà dei servizi sanitari territoriali e locali.

Il futuro della sanità è nel digitale.