il caso

OVH, incendio nel data center di Strasburgo. Problemi per migliaia di siti (anche italiani)

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Un grave incendio ha colpito stanotte 3 delle 4 aree del data center OVH di Strasburgo, uno dei più grandi data center d'Europa. Al momento non è ancora chiara l’entità del danno subìto per quanto riguarda i dati persi dall’azienda.

Una gravissimo incendio ha colpito la notte scorsa 3 delle 4 aree del data center di Strasburgo di OVH, società di web hosting francese. Il datacenter è uno dei più grandi d’Europa.

L’incendio, che si è propagato verso le 3 del mattino, è stato domato solo dopo 4 ore dagli oltre 100 pompieri che sono intervenuti sul posto. Fortunatamente non ci sono state vittime.

“Tutti sono al sicuro. Le fiamme hanno distrutto SBG2. Una parte di SBG1 è andata distrutta. I vigili del fuoco stanno proteggendo SBG3. Nessun impatto per SBG4″, ha scritto su Twitter il CEO dell’azienda Octave Klaba.

“L’incendio è stato spento. I vigili del fuoco continuando a raffreddare gli edifici con l’acqua. Non abbiamo accesso al luogo. Questo è il motivo per cui SBG1, SBG3, SBG4 non verranno riavviati oggi”, ha scritto nel suo ultimo Tweet Klaba, non esprimendosi riguardo l’origine delle fiamme né quando (e se) i servizi saranno ripristinati.

Le conseguenze per i portali italiani

Le conseguenze dell’incendio di Strasburgo hanno colpito anche il nostro Paese dato che diversi portali italiani si affidano all’azienda francese per i propri servizi.

Nella mattinata di oggi infatti centinaia di siti internet sono in down o con gravi rallentamenti provocati dall’interruzione di corrente decisa dall’azienda dopo l’incendio.

Al momento non è ancora chiara l’entità del danno subìto, per quanto riguarda i dati persi dall’azienda.

OVH (acronimo di On Vous Hébergeè, Noi vi ospitiamo) è stata fondata a Roubaix nel 1998 da Octave Klaba. L’azienda che fornisce server dedicati, domini e servizi di telefonia, possiede 17 data center per un totale di 250mila server erogando servizi in 17 paesi tra cui Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Irlanda, Regno Unito, Finlandia e Canada.