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OTT, Vestager: ‘Dividere i GAFA? No, meglio imporre nuove regole e obblighi’

Vestager

Dividere le grandi aziende tecnologiche? Con la legislazione europea si può, ma non saprei nemmeno esattamente come fare, e poi cosa otterrei se li dividessi? Probabilmente dovremmo passare molto tempo in tribunale. Mi sembra che sia più interessante definire gli obblighi che devono essere rispettati da un’azienda che detiene una posizione dominante.”

Sono queste le parole di Margrethe Vestager, commissario europeo per la Concorrenza, rilasciate in un‘intervista al quotidiano spagnolo ABC. Il commissario Ue è ritornato a parlare sul dibattito dello strapotere degli Over The Top, dichiarando come Internet “sia diventato un gigantesco centro commerciale” in cui le grandi aziende tecnologiche cercano di imporre le proprie regole.

Vestager: ‘Internet è diventato un centro commerciale di dati’

Come cittadina non mi piace che ci sia un incitamento a identificarci sul web con l’account di Google e l’ID di Apple. Se si prende un passaporto ordinario, è organizzato in un modo che ti permette di essere identificato, questa è l’idea di un passaporto. Ma se uno si identifica con uno di questi account, possono raccogliere molte più informazioni su ciò che facciamo e ciò apre una prospettiva completamente diversa, sono come passaporti privati ​​che non ci appartengono più. Internet è diventato qualcosa in cui tutto può essere commercializzabile”, continua il commissario nell’intervista. “Abbiamo pensato che Internet avrebbe consentito una società più libera e aperta in cui le persone si sarebbero liberamente connesse tra loro e ciò che abbiamo, in realtà, è un gigantesco centro commerciale di informazioni”.

La continua lotta allo strapotere di Google

Riferendosi agli OTT e al predominio della concorrenza invece aggiunge: “Una delle cose che mi sono apparse più ovvie fino ad ora e che in questa nuova economia non competi solo per il 20 o il 30 % del mercato, in realtà si compete per tutto il mercato, per dominarlo. A causa di ciò puoi diventare il creatore delle regole, un regolamentatore privato, non un’autorità con un sostegno a base democratico”.

Secondo la Vestager “tutto ciò non sarebbe negativo, se queste regole, permettessero la libera concorrenza. Tuttavia, quello che abbiamo visto né i un uno, né in due, né in tre casi contro Google è che questo non è quello che succede, che le regole che impongono sono Google First e perciò dobbiamo fare qualcosa, ma allo stesso sappiamo che non lo possiamo fare senza imporre nuove regole.

Entro 6 mesi”, aggiunge il commissario, “entrerà in vigore la nuova regolamentazione “Platform to business” che darà a ciascun operatore certi diritti, il diritto di sapere perché e come sono classificati e cosa fare se non si trova”.

Infine un ultimo pensiero sulla web tax per gli OTT. “Sono favorevole ad una tassa specifica per le grandi aziende tecnologiche, perché penso che non sia sostenibile che la stragrande maggioranza delle aziende paghino tasse mentre quelle grandi non contribuiscono alla società in cui operano”, conclude il Commissario.

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