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OTT e Coppa del Mondo, le ragioni di un successo

La tv via Internet continua a macinare record, e i grandi eventi, quelli capaci di attirare milioni di telespettatori, non fanno che confermarlo. L’ultimo in ordine di tempo è stata la finale dei Mondiali di calcio in Qatar, e in effetti non poteva esserci uno sponsor migliore: la partita tra Francia e Argentina, uscita poi vittoriosa ai calci di rigore, è già stata giudicata una delle più emozionanti di sempre, se non addirittura la migliore in assoluto (con buona pace di chi è ancora emotivamente legato a Italia-Germania 4-3 del 1970: la “partita del secolo”, anche se dello scorso).

Ebbene, in Italia su RaiPlay, che ha trasmesso tutte le partite del Mondiale insieme ai canali Rai tradizionali, Argentina-Francia è diventata l’evento sportivo online più seguito di sempre in Italia: secondo Auditel, la crescita rispetto al precedente detentore del titolo – la finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra, che peraltro aveva per noi un valore ben più alto rispetto a una competizione mondiale dove non siamo riusciti a qualificarci – è stata del 24%, per una media di quasi 600.000 dispositivi tra smartphone, tablet, computer e altro collegati alla diretta.

RaiPlay, boom di streaming e on demand

Non solo: se si prendono in esame le prime dieci posizioni assolute per gli eventi sportivi trasmessi in streaming, ben sei sono relative alla competizione appena conclusa, grazie a Francia-Marocco, Argentina-Croazia, Marocco-Portogallo, Inghilterra-Francia, Croazia-Brasile. Il totale è stato di più di 55 milioni di visualizzazioni lineari, per il 70% dello share sulla piattaforma nel periodo.

I record non riguardano solo le dirette, considerando che anche nell’ambito dell’on demand il Mondiale è stata la trasmissione più vista su RaiPlay, per un totale di 2 milioni di ore di visione e 30 milioni di stream. Ed è, questo, sicuramente un vantaggio enorme per questo tipo di piattaforme: vista la differenza di fuso orario con il Qatar ha fatto sì che diverse partite si giocassero durante il primo pomeriggio o addirittura di mattina, in un orario del tutto incompatibile sia con quello della maggior parte dei lavoratori sia con quello degli studenti, che costituiscono un’ampia fetta della potenziale audience di un evento sportivo. Con l’on demand, le partite si possono recuperare quando si ha un po’ di tempo, e non è necessario nemmeno vederle tutte in una volta (e per qualcuno, grazie alla possibilità di “skippare” le fasi della gara più noiose, non è necessario neanche vederle tutte nella loro interezza).

Come fa notare Elena Capparelli, la direttrice di RaiPlay, la piattaforma ha visto ringiovanire la propria platea di riferimento, poiché «più di uno spettatore del Mondiale su 5 (21%) ha infatti un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, risultato in crescita di 4 punti percentuali rispetto a Euro 2020». Per un nativo digitale, ormai, le competenze relative allo scaricare e aprire un’app sono ben più immediate di quelle che ci vogliono per trovare il canale giusto tra quelli impolverati delle reti nazionali sulla tv del salotto, peraltro assai scomoda per chi si vuole gustare la partita in sottofondo, magari facendo dell’altro. Simili performance non possono che attirare gli sponsor, sempre più propensi, se non proprio a migrare dalla televisione classica a quella trasmessa via Internet, perlomeno a diversificare la propria offerta: e infatti sono stati ben 160 gli investitori che, secondo la concessionaria pubblicitaria della Rai, «hanno creduto nella forza mediatica dei Mondiali e nell’offerta integrata di Rai Pubblicità».

Anche gli Stati Uniti vincono… grazie al Messico

Allargando lo sguardo al resto del mondo, i risultati che si sono registrati sono stati simili, anche se il contesto è stato diverso. In Italia, infatti, la Rai si è aggiudicata i Mondiali superando la concorrenza a pagamento (una spesa non indifferente, e c’è da stare sicuri che in viale Mazzini abbiano gradito molto poco la mancata qualificazione della nostra nazionale); altrove, invece, sono stati i grandi servizi, soprattutto quelli OTT (Over-The-Top, la categoria di fornitori di servizi in streaming che include tutte le grandi aziende big tech, ad Amazon a Netflix), a trasmettere le partite dal Qatar, quasi sempre a pagamento. E c’è naturalmente non poca differenza tra lo streaming gratuito e quello che richiede comunque un canone, anche se i prezzi rimangono bassi soprattutto per le piattaforme che prevedono abbonamenti a basso costo con pubblicità inclusa (per scoprire le migliori offerte tv streaming attualmente disponibili in Italia basta consultare il comparatore di SOSTariffe.it).

I risultati sono stati di tutto rispetto. Il download di applicazioni OTT, relative a servizi con i diritti per le partite della Coppa del Mondo e da parte di persone che non l’avevano mai fatto prima, ha superato i 20 milioni tra gli Stati Uniti e l’Europa, un aumento di quasi il 100% rispetto agli 11 milioni di installazioni avute durante un lasso di tempo identico nei giorni immediatamente prima del torneo. Limitandosi solo all’Europa, le installazioni totali delle dieci migliori app OTT sono cresciute tre volte, arrivando a 7,5 milioni tra il 20 novembre e il 18 dicembre, un aumento del 202%. In particolare Magenta TV – la principale piattaforma televisiva OTT tedesca, di proprietà di Deutsche Telekom – è migliorata di quasi sette volte (una crescita del 692%).

Negli Stati Uniti – dove il luogo comune che il calcio non sia seguito ha sempre meno fondatezza – la crescita non è stata ripida come in Europa, ma comunque di ottimo livello: qui le prime dieci applicazioni OTT sono arrivate a 13 milioni di primi download, una volta e mezzo il periodo precedente (fermo su 8,4 milioni di installazioni), con una crescita del 50%. La migliore applicazione come crescita negli USA è stata Telemundo Now (+205%), che trasmette anche in spagnolo ed è quindi la prima scelta per la popolazione ispanofona (a cui interessavano non solo le sorti dell’Argentina, dell’Ecuador e dell’Uruguay, ma soprattutto del Messico, la cui avventura si è però interrotta ai gironi, dove è arrivata seconda a pari merito con la Polonia ma è stata eliminata per la peggior differenza reti). Peacock, la piattaforma streaming di proprietà di Comcast che è stata la fornitrice ufficiale del servizio di trasmissione di match della Coppa del Mondo per gli Stati Uniti, è cresciuta del 123%, con 4,4 milioni di nuovi download.

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