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Osservatorio Anie sulle rinnovabili, nel 2016 le installazioni crollano del 19%

Se da un lato migliora la capacità complessiva delle fonti energetiche rinnovabili di soddisfare la domanda crescente di energia ed efficienza energetica a livello nazionale, dall’altra sembrano diminuire il numero di installazioni, almeno stando agli ultimi dati pubblicati da Anie.

Secondo il nuovo Rapporto dell’Osservatorio sulle rinnovabili della Federazione nazionale imprese elettrotecniche ed elettroniche aderente a Confindustria, a dicembre 2016 le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico (complessivamente circa 738 MW) hanno subito un decremento del 19% rispetto all’anno precedente.

La potenza dei nuovi impianti eolici installati (circa 290 MW nel 2016) risulta in forte diminuzione del 40% rispetto al 2015. Hanno subito un piccolo aumento (+0.8%) solo le unità di produzione da fonte eolica connesse in rete. Per quanto riguarda la diffusione territoriale, quasi tutta la potenza connessa (99%) è localizzata nelle regioni del Sud Italia.

Stesso discorso per l’idroelettrico, che ha visto ridursi del 33% la nuova potenza installata (circa 79 MW) rispetto al 2015. Da segnalare la ripresa mostrata nel secondo semestre 2016 rispetto al primo semestre, in particolare per il miniidroelettrico.

Il numero di unità di produzione rispetto all’anno precedente, per quanto riguarda l’idroelettrico, ha subito un decremento del 14%. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento di potenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono sono Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sicilia, Toscana e Valle d’Aosta.

L’unica casella delle rinnovabili che può vantare un segno positivo e a due cifre è il fotovoltaico, che durante l’anno è stato costante in ogni mese e ha permesso di raggiungere 369 MW, registrando un aumento del 22% rispetto al 2015. Si registra una crescita anche nel numero di unità di produzione connesse (+9%).

La maggior parte delle installazioni per l’eolico risulta essere di tipo residenziale (potenza inferiore ai 20 kW) e terziario/Pmi (fino a 100 kW), favorite dalle detrazioni fiscali per il cittadino e dai benefici dell’autoconsumo per le imprese. Le regioni che hanno registrato il maggior incremento in termini di potenza sono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna e Sicilia, mentre quelle con il maggior decremento sono Liguria, Toscana, Trentino Alto

Adige, Umbria e Valle d’Aosta.

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