Lo studio

Ospedali italiani bersagli facili, i cyber attacchi aumentati del +81% negli ultimi due mesi

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Secondo i ricercatori gli ospedali sono dei bersagli molto appetibili, perché sono più disposti a soddisfare le richieste di riscatto, sotto la pressione travolgente della crescita dei casi di Coronavirus e l’accelerazione dei programmi di vaccinazione. Europa continente più colpito.

Il 2020 non sarà ricordato solo per la tremenda pandemia di Covid-19, ma anche per un aumento sostanziale degli attacchi informatici alle strutture sanitarie e gli ospedali che sono in prima linea nella battaglia contro il virus e che di fatto si stanno dimostrando bersagli facili.

I cyber attacchi agli ospedali e più in generale alle strutture sanitarie sono cresciuti del +45% a livello mondiale a novembre e dicembre 2020.

Ospedali di tutto il mondo sotto cyber attacco

Secondo i ricercatori Check Point Research, il numero di attacchi informatici nel settore sanitario e ospedaliero è pari al doppio dell’aumento medio (+22%) dei cyber-attacchi in tutti gli altri settori industriali.

Tali attacchi si sono verificati a novembre e dicembre 2020 soprattutto in Europa centrale (+145%), seguita dall’Asia orientale (+137%), dall’America Latina (+112%), dall’Europa (+67%) e dal Nord America (+37%).

Tra i principali vettori di attacco ci sono ransomware, botnet, l’esecuzione di codici a distanza e gli attacchi DDoS. Il ransomware ha mostrato il maggiore aumento e si pone come la minaccia malware più significativa per le organizzazioni sanitarie, se confrontato con altri settori industriali.

Ospedali bersagli facili

Perché gli ospedali? Perché per i cyber criminali si tratta di bersagli facili, organizzazioni al momento sotto pressione e sotto gli occhi di tutti, che non possono fallire o sbagliare, con la vita di milioni di persone, quindi sono organizzazioni che in caso di attacco ransomware sono pronte a pagare qualsiasi somma richiesta dai cyber criminali, pur di evitare la sottrazione di dati clinici relativi ai pazienti, il blocco dei programmi di vaccinazione e dei macchinari, o la manipolazioni dei software in amministrazione o delle macchine in funzione nei reparti.

L’anno scorso, si legge nello studio, alcune reti ospedaliere in tutto il mondo sono state colpite con successo da attacchi di tipo ransomware e questo ha reso i cyber criminali ancora più motivati e fiduciosi nel buon esito dell’attacco, che è sempre finalizzato alla massimizzazione del profitto.

Italia tra i Paesi più colpiti

A livello di singoli Stati, l’Italia è il quarto Paese al mondo ad aver subito più attacchi informatici alle strutture sanitarie ed ospedaliere negli ultimi due mesi.

Dopo il Canada con un aumento di cyber attacchi sanitari del +250%, c’è la Germania, con un +220%, la Spagna, con un +100%, e quindi l’Italia, con un incremento di cyber attacchi del +81%.

In termini regionali, è l’Europa la più colpita, con l’Europa centrale che segna un aumento di cyber attacchi del +145%, l’Europa orientale un incremento del +87% e quella meridionale del +17%.

L’Europa nel suo complesso registra un +67%.