l'economia della creatività

Finanza Agevolata. Orange economy, le misure a sostegno della creatività e della cultura in Italia

di Nicole Conte e Vincenzo Parisi (Sercam Advisory) |

Sulla base di idee, innovative e originali, frutto dell’estro e dell’inventiva, 'l’Orange Economy' è un settore in forte crescita. Negli ultimi tre anni, l’Industria della Cultura e della Creatività in Italia ha generato un valore economico complessivo di 47,9 miliardi di euro e ha dato occupazione a oltre un milione di persone.

Finanza Agevolata è la rubrica a cura di Sercam Advisory dedicata agli aggiornamenti sui bandi pubblici (europei, nazionali, regionali) aperti o in prossima apertura. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.

Il fervore culturale e la creatività sono da sempre due tratti distintivi italiani. Aziende operanti nel campo della moda, dell’architettura, del design o della musica costituite nel nostro Paese, sono diventate veri e propri simboli dell’economia italiana esportati in tutto il modo.

Singole esperienze o startup innovative contribuiscono a incrementare sempre di più l’economia culturale e creativa. Sulla base di idee, innovative e originali, frutto dell’estro e dell’inventiva, “l’Orange Economy” è un settore in forte crescita.

La definizione di “Orange Economy”, all’inizio degli anni 2000, si deve allo scrittore britannico John Howkins, esperto di industrie creative.

Negli ultimi tre anni, l’Industria della Cultura e della Creatività in Italia ha generato un valore economico complessivo di 47,9 miliardi di euro e ha dato occupazione a oltre un milione di persone.

Ciò è stato senz’altro agevolato dai bandi di finanziamento per le attività creative sia a livello nazionale che regionale.

Per citare alcuni esempi di attività finanziabili tramite bandi riportiamo l’avviso del 2016 “Creatività: Contributo a fondo perduto per realizzare i prototipi dei designer” della Regione Lombardia, e quello del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del 2017 riguardante “Contributo a fondo perduto per sostenere progetti di creatività digitale”.

Sono state molte le regioni italiane che si sono dimostrate sensibili all’incremento del settore culturale-creativo, una di quelle che si è particolarmente distinta è la Regione Lazio.

In questa regione, infatti, vi è un importante bacino imprenditoriale nel settore delle industrie culturali e creative, che rappresentano da sole l’8% del Pil regionale contro il 6% della media nazionale. Questi settori riportano numeri significativi in termini economici e occupazionali e con notevoli possibilità di sviluppo, poiché la creatività viene considerata un tratto identitario da conservare e sviluppare.
Per le ragioni descritte poc’anzi è stato aperto il Portale Lazio Creativo (www.laziocreativo.it) che rappresenta un punto di incontro per tutti coloro che hanno un progetto da condividere, una domanda da rivolgere, una conoscenza da offrire. Il Programma nasce per racchiudere in un unico network di talenti, start up, luoghi, appuntamenti e occasioni di finanziamento.

In aggiunta a ciò, con l’art. 7 della Legge Regionale n. 13/2013, è stato istituito anche il Fondo della Creatività che ha lo scopo di sostenere la nascita e/o lo sviluppo di start up innovative, operanti nel settore delle attività culturali e creative, cofinanziandone i costi da sostenersi nei primi due anni di attività.
In particolare la misura è rivolta alle aziende del settore dell’audiovisivo, delle tecnologie applicate ai beni culturali, dell’artigianato artistico, del design, dell’architettura e della musica.

E’ attualmente aperta, fino al 31 luglio, la misura “Adesione al Catalogo delle nuove opere editoriali della Regione Lazio” che intende favorire l’internazionalizzazione del settore editoriale laziale attraverso la creazione di un Catalogo Regionale di nuovi prodotti editoriali tradotti in lingua inglese.

Queste misure evidenziano quanto il nostro Paese punti su questi settori, che ha sviluppato e sostenuto e che continuerà a promuovere in futuro per un’economia sempre più innovativa, che poggi sulla cultura come perno per nuove sfide.