Ora solare sì, ora solare no. Il dibattito sul mantenere per sempre le lancette un’ora avanti, tema rilanciato dall’UE nel 2018 e poi congelato con la pandemia, torna oggi ufficialmente sulla scena italiana.
Si apre, infatti, ufficialmente l’iter parlamentare per abolire l’ora solare e rendere l’ora legale l’unico standard stabile nel nostro Paese. Il disegno di Direttiva europea, che risale al 2019 e che traeva origine da un’ampia consultazione a cui parteciparono oltre 4,6 milioni di cittadini, secondo i sondaggi, ad oggi troverebbe il parere favorevole dell’84% della popolazione.
Le ragioni affondano le proprie radici nei vantaggi, spesso sottovalutati, che un’ora di luce in più potrebbe apportare sia in termini economici e di consumi energetici, sia in termini di benessere fisico.
Benefici energetici ed economici
Partiamo dall’aspetto più immediato: la luce. Se alle cinque del pomeriggio non fosse già buio, si ritarderebbe l’accensione dell’illuminazione pubblica e in casa saremmo meno inclini a pigiare interruttori.
Tradotto in numeri, mantenere l’ora legale tutto l’anno significherebbe risparmiare circa 720 milioni di kWh, equivalenti al fabbisogno di 266 mila famiglie. Una riduzione dei consumi che potrebbe trasformarsi in decine (o centinaia) di milioni di euro di risparmio per lo Stato e per i contribuenti.
Ma il minor peso in bolletta non sarebbe l’unico pregio di questa scelta. Passare all’ora legale a tempo indeterminato, significherebbe ridurre notevolmente l’impatto ambientale delle nostre attività quotidiane. A confermarlo è anche la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che insieme a Consumerismo No profit e al deputato Andrea Barabotti (Lega), ha promosso l’indagine conoscitiva che partirà in Commissione attività produttive della Camera dei deputati.
Il presidente di SIMA, Alessandro Miani, commenta a Key4biz:
“Oggi alla Camera dei Deputati si terrà una conferenza stampa alla quale partecipo come Presidente di SIMA, insieme a Consumerismo No Profit, per consegnare simbolicamente oltre 350.000 firme raccolte a sostegno della richiesta di mantenere l’ora legale in modo permanente in Italia e avviare ufficialmente il percorso parlamentare della proposta. È un’iniziativa nata dal basso, sostenuta da cittadini, associazioni e professionisti che riconoscono in questa misura una reale opportunità per il Paese.
Mantenere l’ora legale tutto l’anno significa disporre di un’ora di luce naturale in più nei pomeriggi e nelle prime ore della sera, con benefici concreti in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni, maggiore qualità della vita nelle città, possibilità di svolgere più attività dopo il lavoro o la scuola, aumento dei livelli di benessere e riduzione dei disturbi legati al cambio stagionale dell’orario. Una maggiore luminosità nelle ore più vissute della giornata favorisce inoltre la sicurezza stradale e urbana e rappresenta un vantaggio per il commercio al dettaglio, il turismo e la socialità, creando condizioni più attrattive per la permanenza delle persone in spazi pubblici e commerciali.
Questa proposta non è un semplice adeguamento dell’orario, ma una scelta moderna, sostenibile e orientata al benessere collettivo, capace di coniugare ambiente, economia, salute e sicurezza e di offrire al Paese un modello più efficiente e allineato alle reali esigenze dei cittadini.”
Gli effetti sulla salute
Negli ultimi anni sono cresciute le evidenze scientifiche: conservare sempre lo stesso orario gioverebbe anche alla salute. Secondo gli esperti di medicina del sonno, evitare il cambio semestrale non altererebbe i ritmi circadiani e porterebbe benefici alla circolazione, con una diminuzione dei rischi cardiaci e, a cascata, di altre complicazioni per l’organismo.
Verso una legge entro il 2026
Nonostante il tema sia sul tavolo da tempo, una proposta normativa concreta ancora non esiste. L’obiettivo delle audizioni che si aprono oggi è proprio questo: arrivare entro il 30 giugno 2026 alla definizione di un testo di legge da sottoporre al voto parlamentare.


