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OpenAI prevede di aumentare i ricavi da 4 miliardi a 174 miliardi di dollari entro il 2030

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Secondo documenti interni visionati da The Information, OpenAI si propone di aumentare drasticamente il proprio fatturato annuale, passando da circa 4 miliardi di dollari nel 2024 a 174 miliardi entro il 2030.

Secondo documenti interni visionati da The Information, OpenAI si propone di aumentare drasticamente il proprio fatturato annuale, passando da circa 4 miliardi di dollari nel 2024 a 174 miliardi entro il 2030. Questo ambizioso obiettivo si basa principalmente sul lancio di nuovi prodotti, in particolare agenti AI autonomi e strategie di monetizzazione degli utenti attuali che usufruiscono gratuitamente dei servizi.

Gli agenti AI, come ‘Operator’, svolgeranno compiti automatizzati per conto degli utenti e si prevede che genereranno ricavi che cresceranno da 3 miliardi nel 2025 a 29 miliardi nel 2029, rappresentando circa un quarto del fatturato totale previsto per quell’anno.

La monetizzazione degli utenti gratuiti inizierà nel 2026 e dovrebbe contribuire con 25 miliardi di dollari entro il 2029. OpenAI intende inoltre modificare il modello di abbonamento di ChatGPT, passando da una tariffa fissa mensile a un sistema di fatturazione basato sull’utilizzo effettivo, a causa delle perdite generate dagli utenti intensivi.

Nonostante un flusso di cassa negativo cumulativo previsto di 46 miliardi di dollari fino al 2028, l’azienda stima di raggiungere il pareggio nel 2029. Tra le iniziative future figurano lo sviluppo di prodotti per la generazione di immagini, audio e video, nonché la creazione di chip AI proprietari e l’esplorazione della robotica.

Softbank prevede di investire 3 miliardi di dollari l’anno negli agenti AI di OpenAI, con una joint venture in Giappone denominata ‘Cristal Intelligence’.

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‘Secondo quanto riferito, xAI Holdings di Musk sta raccogliendo il secondo più grande round di finanziamento privato di sempre’

Elon Musk sta cercando di consolidare ulteriormente la sua influenza nel campo dell’AI con la società xAI Holdings, attualmente impegnata in trattative preliminari per raccogliere fino a 20 miliardi di dollari in nuovi capitali.

Tale operazione, se portata a termine, si configurerebbe come il secondo più consistente round di finanziamento privato nella storia delle startup, superato solo dal recente investimento di 40 miliardi di dollari ottenuto da OpenAI.

La valutazione complessiva di xAI potrebbe così superare i 120 miliardi di dollari. Il capitale raccolto sarebbe anche destinato a mitigare l’oneroso debito di X (ex Twitter), che grava sull’azienda con costi di interesse annui superiori a 1,3 miliardi di dollari.

Musk intende coinvolgere alcuni dei suoi sostenitori storici, come Antonio Gracias di Valor Equity Partners e Luke Nosek di Gigafund, già finanziatori di Tesla e SpaceX. Inoltre, Gracias avrebbe assunto un incarico governativo nel Dipartimento dell’Efficienza Governativa sotto la presidenza Trump, segnalando un crescente ruolo politico per Musk.

Questo investimento rappresenta una testimonianza della persistente attrattiva che l’AI esercita sugli investitori, mentre sottolinea l’ambizione di Musk di rafforzare la sinergia tra tecnologie avanzate e influenze istituzionali. xAI non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla questione.

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Come l’AI sta aiutando le persone autistiche con le difficoltà sociali

Strumenti basati sull’AI stanno emergendo come supporto fondamentale per individui autistici nel decifrare le complessità delle interazioni sociali.

Uno di questi è l’Autistic Translator, un’applicazione creata da Michael Daniel, anch’egli autistico, che permette agli utenti di comprendere le sfumature non dette delle situazioni sociali. Inserendo una descrizione dell’evento vissuto, il software restituisce spiegazioni dettagliate che aiutano a interpretare comportamenti altrui spesso percepiti come criptici.

Utilizzando modelli linguistici di OpenAI, lo strumento ha già raccolto oltre 3.000 utenti, fornendo risposte immediate basate su ricerche scientifiche e forum specializzati. Nonostante il successo, molti esperti sottolineano limiti significativi, tra cui la mancanza di comprensione del contesto e il rischio di creare dipendenza dall’AI, a discapito dello sviluppo di abilità sociali autonome.

Tuttavia, per molti, l’AI offre un ambiente sicuro, privo di giudizio, dove esplorare dinamiche sociali complesse. Alcuni utenti trovano il supporto dell’AI limitato, preferendo il confronto diretto con persone fidate. La sfida rimane quella di bilanciare l’utilizzo di strumenti tecnologici con forme di supporto umano, mantenendo un approccio personalizzato e adattivo alle esigenze del singolo.

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