OpenAI avvia una svolta strategica nel mercato enterprise, con un potenziamento importante della propria divisione di consulenza. Secondo quanto riportato da The Information, l’azienda guidata da Sam Altman sta definendo un modello operativo ispirato a Palantir, che integra l’offerta tecnologica con un servizio consulenziale diretto ai clienti.
La nuova offerta si rivolge a grandi aziende e organizzazioni governative interessate a soluzioni di intelligenza artificiale personalizzate. A differenza della strategia iniziale, incentrata principalmente su API standardizzate, questo modello prevede team dedicati di ingegneri e ricercatori che collaborano direttamente con i clienti nei progetti di implementazione. Per accedere al servizio è richiesto un investimento minimo di 10 milioni di dollari.
L’obiettivo di OpenAI? Ingegneri dedicati alla consulenza
L’obiettivo dichiarato è trasformare OpenAI in un partner operativo capace di intervenire direttamente nei processi aziendali, integrando i propri modelli linguistici avanzati nelle attività più strategiche delle organizzazioni. L’approccio è simile a quello dei team di “ingegneri dedicati” di Palantir, che lavorano stabilmente a fianco dei clienti per personalizzare le soluzioni.
Una mossa che mette in crisi i colossi come Accenture e McKinsey
Questa mossa segna un’evoluzione importante nella strategia commerciale di OpenAI e amplia significativamente il perimetro competitivo. La società entra di fatto in concorrenza con operatori consolidati nel segmento della consulenza tecnologica e strategica, come Accenture e McKinsey, ma anche con Palantir, che da anni offre soluzioni chiavi in mano per aziende e amministrazioni pubbliche.
Il tempismo di questa operazione è particolarmente rilevante. Solo pochi giorni fa, l’Economist ha evidenziato le difficoltà di Accenture, alle prese con il calo dei nuovi contratti AI – scesi da 200 a 100 milioni di dollari a trimestre – e con la necessità di ripensare un modello di business basato sull’intermediazione, in un contesto in cui le soluzioni di intelligenza artificiale “plug-and-play” si stanno diffondendo rapidamente.
La distanza tra chi sviluppa tecnologia AI e chi la distribuisce come servizio destinata a ridursi
La strategia di OpenAI punta invece ad aumentare la penetrazione dei propri sistemi nei processi critici delle imprese, con un’offerta che unisce la potenza dei modelli generativi a un servizio consulenziale capillare. La società scommette sul fatto che molte organizzazioni, pur interessate all’intelligenza artificiale, non dispongano delle competenze interne necessarie per sfruttarla in modo efficace e siano disposte a investire in un supporto diretto.
La distanza tra chi sviluppa tecnologia e chi la distribuisce come servizio sembra destinata a ridursi ulteriormente, accelerando la ridefinizione dell’intero ecosistema della consulenza.