Italia 1 giga

Open Fiber vaglia la cessione delle aree grigie a Fibercop. Addio rete unica?

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Prosegue a tappe forzate la trattativa tra Fibercop e Open Fiber per la cessione da parte di quest’ultima di almeno 5 degli 8 lotti del Piano Italia 1 Giga. Oggi momento cruciale con il Cda di Open Fiber chiamato a prendere posizione.

Prosegue a tappe forzate la trattativa tra Fibercop e Open Fiber per la cessione da parte di quest’ultima di almeno 5 degli 8 lotti del Piano Italia 1 Giga. Sotto la regia del Dipartimento della Trasformazione Digitale, le due aziende si stanno confrontando sulle modalità migliori per procedere al subentro di Fibercop nelle Regioni più in ritardo. Oggi momento cruciale con il Cda di Open Fiber chiamato a prendere una posizione netta.

Fitto a Giorgetti: Scadenza PNRR non rinviabile

Il tempo stringe, la scadenza per concludere il collegamento di 3,4 milioni di unità immobiliari è fissato a giugno 2026. L’obiettivo è non perdere i fondi del PNRR, tanto più che il commissario alla Coesione Ue Raffale Fitto ha messo una pietra tombale sulla possibilità di allungare i tempi, come richiesto dal nostro ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Niente da fare.

E così i lavori dovranno essere conclusi entro 12 mesi. Niente proroghe.

Oggi Cda Open Fiber deve decidere su cessione lotti PNRR

Oggi il Cda di Open Fiber dovrà discutere e possibilmente ratificare la decisone di procedere con la cessione dei lotti più in ritardo: si tratta di Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto più Friuli-Venezia. Ad avanzare questa ipotesi è stato lo stesso Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio.  

La cessione dei lotti del piano Italia a 1 giga nelle aree grigie, a semi fallimento di mercato, da Open Fiber a Fibercop, caldeggiata dal governo, potrebbe passare, secondo Radiocor, attraverso la cessione di un ramo d’azienda. Sarebbe questa una delle ipotesi su cui si sta discutendo in questi giorni e di cui discuterà certamente anche il Cda di Open Fiber che si riunisce oggi.

Un’altra ipotesi in campo è quella di valutare lotto per lotto, individuando criteri di scorporo dei comuni. Ma a prima vista questa seconda ipotesi sembrerebbe più complessa e lunga da realizzare.

La cessione del ramo d’azienda al vaglio dell’Antitrust

L’operazione di cessione di ramo d’azienda, che però comporterebbe anche la cessione di dipendenti, passerebbe al vaglio antitrust.

L’obiettivo, sempre secondo Radiocor, è concludere l’operazione sui lotti entro giugno, ma non è escluso che ci sia un rinvio visto che bisognerà poi decidere cosa conferire nel ramo d’azienda e quanto valorizzarlo.

Il tema del quanto non è certo secondario, anche perché Open Fiber non vorrà certo cedere i suoi lotti senza quanto meno rientrare dei costi per i lavori sostenuti finora. Oltre tutto la cessione delle aree grigie ridimensionerebbe il raggio d’azione e il mercato futuro di Open Fiber.

Una eventuale cessione delle aree grigie cancella la rete unica?

C’è da dire che una eventuale cessione dei lotti di Open Fiber potrebbe incidere sulle prospettive di business su cui si è basato il rifinanziamento che l’operatore controllato da Cdp (60%) e Macquarie (40%) ha incassato nei mesi scorsi sulla base di un piano industriale legato anche al Piano Italia 1 Giga, che con l’eventuale cessione del ramo d’azienda a Fibercop verrebbe inevitabilmente ridimensionato.

Secondo quanto emerge l’azionista Macquarie sarebbe scettico sulla cessione del ramo d’azienda a Fibercop.

Cessione aree grigie non è merger in rete unica

La combinazione dei lotti nelle aree grigie sotto forma di ramo d’azienda non configurerebbe quella fusione in una rete unica, prodromica al pagamento dell’earn out fino a 2,5 miliardi di euro da parte di KKR a Tim previsto in caso di merger fra Fibercop e Open Fiber entro fine 2026. Di certo, questa soluzione sarebbe gradita a KKR. Un po’ meno a Tim. In effetti in mano a Open Fiber resterebbero tutte le aree bianche e le aree nere già di pertinenza, ovvero le zone urbane più densamente popolate. In queste aree, Open Fiber ha realizzato con investimento diretto un’infrastruttura in fibra ottica. Ad oggi, Open Fiber ha realizzato oltre 145.000 km di infrastruttura, di cui 39.000 km nelle Aree Nere, e 85.925 km nelle Aree Bianche. 

Attesa per il Cda di Open Fiber

In sintesi, considerato che Fibercop è chiaramente favorevole all’operazione ramo d’azienda aree grigie, visto che è stata lei per prima a inviare lo scorso 2 aprile una missiva in cui proponeva il subentro dei lotti di Open Fiber per salvare i fondi del PNRR, resta soltanto da capire se il Cda di Open Fiber accetterà di negoziare la cessione dei lotti. Una soluzione possibile, forse la più semplice sulla carta, sarebbe anche la cessione integrale di tutti e 8 i lotti, con l’aggiunta anche degli altri tre lotti rimanenti che sono Campania, Puglia e Sicilia..

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