Banda ultralarga

Open Fiber non investirà con Tim nelle aree nere

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Open Fiber non aderisce al progetto di coinvestimento di Tim in 39 città nelle aree nere del paese ma non chiude la porta ad altre operazioni con l'ex incumbent.

Open Fiber non accoglie la proposta di Tim di co-investire nella rete in fibra in 39 città. Lo ha scritto a Tim, secondo fonti di Open Fiber sentite da Radiocor, la società guidata da Elisabetta Ripa, rispondendo alla proposta intitolata “Offerta iniziale di coinvestimento in una nuova rete ad altissima capacita’ in fibra” prevista nelle aree nere, cioè nelle aree dove c’è mercato, e pubblicata sul sito di Tim.

 La ragione del rifiuto dell’offerta è da rinvenire nell’ampia sovrapposizione delle città dove investire individuate da Tim con quelle dove Open Fiber ha già avviato i lavori: 31 su 39. In altri sei centri Open Fiber non ha pianificato di investire, e dunque la possibilità di un accordo si restringerebbe a sole due città.

Open Fiber apre a coinvestimenti con Tim

Tuttavia, sottolineano le fonti, Open Fiber ritiene benvenute in genere le proposte di coinvestimento e di accordi commerciali provenienti dalla concorrente Tim. La proposta di Tim, che prevede investimenti nel periodo 2020-23 da 465 milioni in totale, è rivolta a tutti gli operatori interessati, sia quelli verticalmente integrati, sia quelli wholesale only come Open Fiber, ed è al momento anche allo studio dell’Agcom.

...ma i negoziati sulla rete unica sono in stallo

Nel contempo, i negoziati per la costituzione di una società unica della rete fra Tim e Open Fiber si sarebbero al momento arenati.

Il nodo della discordia, il fatto che l’ad di Tim Luigi Gubitosi vorrebbe mantenere il controllo in una joint venture con l’operatore controllato da Enel e Cdp, mentre l’ad di Enel Francesco Starace non è favorevole all’operazione.   

Infine, sempre in tema banda ultralarga, prevista per domani la riunione del Cobul.

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