futuro della rete

Open Fiber. Alessandro Morelli (Presidente Comm. Tlc): ‘La nuova dirigenza dovrà cambiare rotta’

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La dichiarazione del presidente della Commissione Tlc ed esponente di primo piano della Lega giunge a ridosso dell’assemblea di Open Fiber che dovrà rinnovare presidente ed amministratore delegato e sembra voler sollecitare un’inversione di tendenza delle posizioni sin qui manifestate a proposito della rete unica.

Il dibattito sul futuro delle telecomunicazioni italiane registra oggi una presa di posizione destinata a lasciare il segno.

Suona come un campanello di allarme di non poco conto quanto dichiarato questa mattina da Alessandro Morelli, presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera ed esponente di primo piano della Lega, e rivolto alla nuova governance di Open Fiber: “In un momento importante come quello attuale è assurdo pensare di tornare indietro quando parliamo di Open Fiber. Serve una dirigenza che sia in grado di sfruttare le strutture a nostra disposizione per la distribuzione della rete evitando assurdi doppioni che rappresentano spreco di investimenti e ritardi nel raggiungimento dell’obiettivo di coprire il territorio nazionale. Serve una guida che condivida questo obiettivo che non è di destra o sinistra, maggioranza o opposizione ma è degli italiani e dell’Italia e sarà l’unico modo per rimanere al passo con i competitor internazionali”.

Come è noto lo scontro tra le parti in commedia, perché di scontro si tratta più che di un confronto, verte su pochi punti che pesano però come macigni.

Su tutti l’annosa vicenda della separazione della rete o meglio della necessità di una rete unica che assicuri al paese la corsa verso la digitalizzazione, che eviti gli sprechi di risorse, che incentivi gli investimenti, che infine non tagli fuori una parte significativa del Paese dall’accesso alla rete ultraveloce che serve come il pane alle imprese e assicura creazione di valore e crescita economica.

La recente assemblea di TIM ha sancito una apparente pax tra le due fazioni azionarie l’un contro l’altra armate, Elliott e Vivendi, ma è una pax che conta poco ed è del tutto temporanea oltre che formale. E tra i contendenti come si sa il pomo della discordia è rappresentato proprio dal diverso atteggiamento sulla rete e sul suo futuro.

Sul versante opposto, quello di Open Fiber, si è in attesa dell’assemblea del 18 aprile, che dovrà provvedere al rinnovo delle cariche con le nuove designazioni, prevedibilmente i rinnovi, di presidente e amministratore delegato.

Un campanello d’allarme indirizzato a chi, in Open Fiber si è affezionato all’idea della competizione infrastrutturale, dello scontro per la supremazia con TIM.

Difficile dire come finirà anche se la dichiarazione del presidente Morelli sottolinea inequivocabilmente i desiderata del partito che (stando alle dichiarazioni di voto) sembra raccogliere il favore degli italiani.

Ecco perché sarà anche difficile immaginare che i destinatari riescano a non tenerne debitamente conto.