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Open AI: “ChatGPT elimina compiti non posti di lavoro. E il ‘prompt engineer’ sarà il lavoro più ricercato”

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Ecco cosa ha detto al Parlamento italiano Anna Makanju - Head of Public Policy di OpenAI, che annuncia: "Stiamo lavorando da tempo a una nuova funzione, basterà fotografare il frigo per avere una ricetta pronta da fare".

L’Intelligenza Artificiale generativa “elimina compiti, mansioni, non posti di lavoro. Sicuramente, c’è un impatto su una serie di professioni e sulle modalità di svolgimento, ma questo non significa che venga meno l’esigenza di quelle professioni. Probabilmente, posti di lavoro saranno cancellati e altri saranno creati e tra quest’ultimi sarà fortemente ricercata la figura del ‘prompt engineer”. 

Anna Makanju – Head of Public Policy di OpenAI

A dirlo al Parlamento italiano è stata Anna Makanju – Head of Public Policy di OpenAI, durante una nuova audizione all’interno di quelle avviate dal Comitato di Vigilanza sull’attività di Documentazione sul tema dell’intelligenza artificiale. L’indagine del Comitato, presieduto dalla Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, ha l’obiettivo di conoscere l’avanzamento dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi e di studiare la loro possibile applicazione all’interno della documentazione parlamentare, a supporto dell’attività del Parlamento.

Perché il ‘prompt engineer sarà un lavoro sempre più ricercato? Perché le piattaforme di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT e in particolare GPT-4 di OpenAI, Bard di Google e simili, sono basati sulla richiesta (‘prompt’) degli utenti per ricevere poi la risposta. 

Sempre sull’impatto occupazionale dell’IA generativa, Anna Makanju di OpenAI ha fatto l’esempio dell’ingegneria dei software, “che non verrà sostituita da GPT-4, ma ora gli sviluppatori passeranno più tempo a rivedere i codici creati da ChatGPT più che a crearli, direttamente”. “In questo modo”, ha aggiunto, “con GPT-4 la produttività dei codici per i software aumenterà del 50% per innumerevoli nuove applicazioni”.

Sosteniamo l’azione Ue sull’IA, ChatGpt sicuro”

“Sosteniamo la proposta europea sull’Intelligenza artificiale, crediamo che i governi democratici debbano regolare questo settore, non si può garantire che la tecnologia vada a vantaggio di tutti senza una cornice normativa”. Questa la posizione espressa da Anna Makanju sull’AI ACT.

Ricordiamo che il Regolamento UE, di recente approvato dall’Europarlamento, prevede per ChatGPT e simili, di rispettare requisiti di trasparenza, come:

• rivelare che il contenuto è stato generato da un’intelligenza artificiale

• progettare il modello in modo da impedire la generazione di contenuti illegali

• pubblicare riepiloghi dei dati con diritti d’autore utilizzati per l’addestramento.

Prossime tappe

Sull’AI Act, il Parlamento definirà la propria posizione negoziale durante la sessione plenaria di giugno 2023, dopodiché inizieranno i negoziati con i Paesi dell’UE in Consiglio per la stesura finale della legge.

L’obiettivo è quello di raggiungere un accordo entro la fine di quest’anno

GPT-4 e tutela dei minori

“Il nostro ultimo modello GPT-4 è 82% più sicuro di GPT-3 grazie a revisori umani e automatizzati. Per rilasciarlo abbiamo impiegato sei mesi”, ha spiegato ancora la Head of Public Policy di OpenAI.

Privacy, “possibile disabilitare la funzione di addestramento di GPT-4 con i propri dati”

Sulle questioni privacy, sollevate soprattutto dal nostro Garante, la manager ha affermato: “Può essere disabilitata la funzione di addestramento di GPT-4 con i propri dati”.

Infine, Anna Makanju ha annunciato che OpenAI sta “lavorando da molto tempo a una nuova funzione per ChatGPT: basterà fare una foto agli alimenti in frigo per ottenere una ricetta da fare subito”. 

Ascani: “L’IA deve restare a supporto dell’attività umana”

“L’intelligenza artificiale generativa come prodotto straordinario dell’intelletto umano deve restare a supporto dell’attività umana non sostituirla”. Lo ha dichiarato Anna Ascani, Vice Presidente della Camera dei deputati, al termine dell’audizione di Anna Makanju di OpenAi.

“Il lavoro fatto dall’Unione europea con il Regolamento sull’intelligenza artificiale, ha continuato, “è la strada da percorrere: garantisce un utilizzo attento al bene pubblico e impedisce usi distorti commerciali o, peggio, sulla sicurezza. È molto importante che gli attori più importanti del mercato condividano l’approccio europeo a questi temi. Ad OpenAi – prosegue – abbiamo chiesto anche l’impatto della loro tecnologia sui posti di lavoro e la risposta è stata che l’intelligenza artificiale cancellerà “compiti” non posti di lavoro.

“Prepararsi a questo”, ha concluso Ascani, “non è semplice e per farlo occorre anzitutto che la politica abbia piena consapevolezza della portata delle sfide che abbiamo davanti. Anche a questo serve il nostro ciclo di audizioni”. 

Per saperne di più:

Il nostro articolo sulle prime due audizioni di Paolo Benanti e Rita Cucchiara