Online collaboration, nuova versione italiana di Join.me

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LogMeIn lancia oggi la nuova versione in italiano di join.me, la popolare soluzione per i meeting online. Sull’onda della rapida adozione globale di join.me e del suo successo in Nord America, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda, questa scelta di LogMeIn ha l’obiettivo di fare dell’Italia un nuovo mercato rilevante per il prodotto di punta della compagnia.

Lanciato negli Stati Uniti nel 2010 dal leader della cloud connectivity, join.me è tra gli strumenti di online collaboration con la maggior crescita sul mercato.  Grazie a semplicità, efficacia e istantaneità, join.me ha da subito contrastato nettamente i tradizionali programmi di web conferencing per le imprese, conquistando giorno dopo giorno milioni di utenti fedeli.

È stato nominato tra le 50 Must Have Apps del 2013 del Time Magazine, conta più di un milione di utenti ogni mese ed è stato già scelto per 27 milioni di meeting in tutto il mondo.

L’ambito della collaboration oggi è significativamente rivoluzionato grazie a un mondo del lavoro mobile e modellato sulle esigenze del cliente. Rapidità e semplicità – ha affermato W. Sean Ford, CMO di LogMeIn  – sono requisiti necessari per le aziende, sempre più provate dalle evitabili e sin troppo comuni difficoltà tecniche delle tradizionali soluzioni per i meeting online. Oggi, con il lancio in italiano, portiamo la rinomata intuitiva user experience di join.me in questo mercato, per facilitare le imprese nel comunicare sia tra loro sia con i clienti, come e dove vogliono”.

Join.me è la risposta diretta alla crescente esigenza delle aziende di tutto il mondo di adattarsi a un mondo del lavoro sempre più collaborativo e connesso. Questo trend è supportato dai risultati dell’ultima ricerca di Ovum, “Collaboration 2.0. Death of the web conference (as we know it)”.

Come dimostra questo studio globale di Ovum e LogMeIn, il 91% dei dipendenti spende oggi più che mai il proprio tempo in meeting che, nella metà dei casi, vengono ritenuti inconcludenti. In particolare, la ricerca evidenzia che l’accumulo di ritardi nei meeting provoca ai dirigenti una perdita di tempo pari a 5 giorni e mezzo. I ritardi sono causati dalla complessità e dai problemi tecnici tipici degli strumenti tradizionali di web conferencing. Il 66% dei buyer aziendali afferma infine di essere alla ricerca di nuove soluzioni di collaboration semplici ed efficienti.

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