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Olanda, 100% treni elettrici alimentati col vento. E le ferrovie italiane?

Da quest’anno tutti i treni elettrici olandesi saranno alimentati con energia eolica. È il vento a mandare avanti il trasporto ferroviario, scelto da 600 mila olandesi ogni giorno. Una mobilità davvero sostenibile al 100%, con zero emissioni di CO2.

Si tratta di treni a trazione elettrica (parte della rete ferroviaria nei Paesi Bassi vede ancora circolare treni tradizionali alimentati con combustibili fossili al momento) che potranno sfruttare le nuove piattaforme eoliche costruite durante lo scorso anno. L’annuncio è stato fatto dalla principale società che gestisce le linee ferroviarie olandesi NS (Nederlandse Spoorwegen) e dall’utility Eneco.

L’obiettivo dei treni al 100% green era inizialmente fissato per il 2018, ma a quanto pare è stato già raggiunto con un anno di anticipo. Tutti i treni che vanno a energia eolica sono contrassegnati dal colore verde e la scritta “groene trein” (letteralmente treno verde).

Secondo quanto reso noto da NS, il fabbisogno energetico annuo è di 1,2 miliardi di chilowatt. Dal 2005 ad oggi, grazie all’innovazione tecnologica green, la compagnia è riuscita a ridurre i consumi del 30%.

Tutta l’energia elettrica generata dalle wind farm olandesi, che in generale risulta in eccesso rispetto al fabbisogno energetico del Paese, sarà offerta da Eneco sul mercato europeo e il 2% dei ricavi sarà investito nella manutenzione dei treni verdi.

A livello mondiale, secondo dati Bloomberg New Energy Finance, gli investimenti in impianti eolici per generare energia elettrica dal vento sono arrivati nel 2016 a 30 miliardi di dollari, segnando un aumento record del 40% rispetto all’anno precedente.

E in italia?

Da noi treni elettrici alimentati da energia generata da fonti rinnovabili ce ne sono, ma pochi. Secondo il presidente Gioia Ghezzi, invitata al recente InnoTrans di Berlino, il 40% dell’energia utilizzata per muovere i treni proviene da fonti rinnovabili. Le Ferrovie dello Stato nel loro “Rapporto di Sostenibilità 2015 parlano di attenzione ai consumi, di gestione efficiente dei rifiuti, di utilizzo di materiali eco compatibili, di nuovi motori meno inquinanti che permettono un abbattimento fino al 66% di particolato atmosferico e dell’80% degli ossidi di azoto. Ma di ulteriori investimenti in rinnovabili, per allinearci con quanto avviene nel Nord Europa, c’è ben poco.

Si parla di eco design interno delle carrozze, di sharing mobility, di turismo sostenibile, di recupero delle vecchie stazioni ferroviarie da destinare ad attività sociali e per il coworking, ma al momento siamo riusciti a ridurre i consumi energetici solo del 9% tra il 2009 ed il 2014 (20% per il traffico merci).

Buono il dato sulle emissioni di CO2, ridotte del 26%, mentre sono aumentati gli investimenti in tecnologie digitali, tra cui: illuminazione a LED in oltre 400 stazioni; installazione di pannelli fotovoltaici a Milano, Udine, Roma e Torino; potenziamenti tecnologici e infrastrutturali per trasferire il traffico dalle strade alle rotaie.

Sempre in chiave di sostenibilità ambientale, Rete Ferroviaria Italiana ha annunciato l’impegno di minimizzare la produzione dei rifiuti nei cantieri per lavori di manutenzione, di recuperare più del 10% del materiale impiegato (che sale al 35% per il cemento e al 15% per l’acciaio), di impiegare sistemi di telelettura dei consumi idrici degli impianti ferroviari, con l’obiettivo di ridurli del 10% entro il 2021.

FS Italiane, insieme a tutte le imprese ferroviarie mondiali, attraverso l’International Union of Railways (UIC), ha preso l’impegno di ridurre le emissioni in atmosfera derivanti dal settore ferroviario del 50% entro il 2030.

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