audience pia

Odiens. Qual è il Papa che fa più ascolti in Tv: Bergoglio, Ratzinger o Wojtyla?

di STEFANO BALASSONE |

Wojtyla stacca di un buon milione entrambi i suoi successori, ma perchè ai suoi tempi Rai Uno dominava la tv del mattino e trascinava verso l’alto qualsiasi appuntamento vi fosse inserito.

#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Attorno alle 12 della domenica di questo week end allungato, trovandoci fortuitamente seduti dinanzi alla tv, zappavamo distrattamente fino a imbatterci nell’Angelus di Papa Bergoglio, e così abbiamo seguito per qualche minuto il suo modo di comunicare secondo lo schema del “ragioniamo insieme”.

E avendo lontana memoria di simili, incidentali incontri con Ratzinger e Wojtyla, non abbiamo saputo resistere all’occasione di accertare chi attirasse fedeli e pubblico in maggiore quantità. Nulla di meglio per un tale esperimento, ci dicevamo, di una liturgia codificata e stabile negli anni che proprio per questa costanza dei fattori strutturali dovrebbe rivelare il valore (parlando sempre di auditel, sia chiaro) aggiunto o sottratto dalla personalità del “conduttore”.

E così siamo andati a verificare i cinque minuti che immediatamente seguono il tocco delle 12 delle domeniche di novembre dal 1996 al 2014, giusto per scoprire che Wojtyla stacca di un buon milione entrambi i suoi successori.

Insomma, a regola di auditel, pare che in tv l’”assertivo” Wojtila inchiodi l’audience assai più del “riflessivo” (Ratzinger) e del “pastorale” (Bergoglio). Esattamente come nei talk show. Insomma, abbiamo scoperto l’acqua calda.

Peccato, ci siamo detti, giacché speravamo di scoprire l’eccezione, favorita dall’occasione religiosa, alle oscure, ma costanti, leggi dell’audience di massa. Quelle che ci dicono come, parlando da uno schermo in tinello sia difficile problematizzare e spaccare il capello in quattro, senza che le persone di casa diventino impazienti e distratte, anche se molto pie.

Tanto più perché l’audience “pia” è anche molto anziana, ed è possibile che dopo, come si usa dire, “una certa età” si apprezzi più il rispondere, anzi l’affermare, che il porre e porsi domande. Sicché non ci sarebbe da stupirsi se l’accoglienza all’oratoria in televisione sia più problematica non solo per il tormentato teologo tedesco, ma anche per l’altrimenti popolarissimo argentino del «chi sono io per giudicarlo?».

Insomma, ci eravamo già costruito un castello di ragionamenti fra la teologia e la comunicazione quando, per un ultimo scrupolo di analisti dell’auditel, abbiamo gettato un’occhiata anche all’audience di Rai Uno sul resto della giornata.

E ci è balzata agli occhi la semplice verità: Wojtyla, altri tempi, altra tv (tanto per dire, non esisteva la pay) stava più in alto con l’audience perché ai suoi tempi Rai Uno dominava la tv del mattino e trascinava verso l’alto qualsiasi appuntamento vi fosse inserito.

Mentre da allora l’ascolto del programma compreso fra le 12.30 e le 13.30, è calato negli anni di circa quindici punti di share. Simul stabunt simul cadent, dunque. Ovvero sono i canali che determinano il livello delle acque, mentre perfino i Papi non possono fare altro che camminarci sopra.