Tv e cartoon

Odiens, tra le 20 e le 21 impennata dei ‘canalini’ per bambini

di Stefano Balassone |

I bambini, consumatori fedeli dei programmi a loro destinati: sanno perfettamente dove andarli a scovare nella giungla dei canali del digitale terrestre.

#Odiens è una rubrica a cura di Stefano Balassone, autore e produttore televisivo, già consigliere di amministrazione Rai dal 1998 al 2002, in collaborazione con Europa.
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Pubblicato su Odiens, Europa il 16 ottobre 2014

Sia Rai che Mediaset hanno dilatato, come si sa, la propria offerta attraverso un assortimento assai numeroso (tra l’una e l’altra arrivano a metterne in fila 17), di canali “free” destinati a spettatori che, per una ragione o per l’altra, trascurano la tv cosiddetta generalista.

E anche La7 ne ha uno chiamato La7D.

Sono offerte che non ti si presentano “sotto il naso” perché per rintracciarle devi andare oltre i primi nove tasti del telecomando componendo numeri a più cifre che non ti ricordi mai, oppure scorrendo canale dopo canale, fra televendite e televuoti di quell’inferno degli spettatori pigri (noi) che è il digitale terrestre.

Un orario cruciale per capire la effettiva attrattività di questi canalini è quello che va dalle 20 alle 21, quando prima i telegiornali e poi i pacchi, le strisce e i posti al sole attirano da soli la metà di tutti gli spettatori.

Qui siamo, in altre parole, in uno dei momenti in cui il pubblico è più “generalista”. E dunque è qui che si capisce meglio se questo o quel canalino gli spettatori li conquistano davvero per merito proprio e non solo perché la tv maggiore è più o meno vuota o respingente.

A questa prova della verità salta fuori che i bambini, come del resto sanno genitori e nonni, sono consumatori fedelissimi dei programmi che gli sono specificamente destinati, e che sanno perfettamente con quali manovre del telecomando andarseli a cercare. Così Rai Gulp e Rai Yo Yo, che già dal marchio capisci che non trasmettono film della nouvelle vague, messi insieme radunano più del 2% del pubblico totale, in crescita rispetto a questi giorni di ottobre dell’anno passato.

L’ultima della classe è Rai Scuola con lo 0,002%, e del resto si sa che a quell’ora le lezioni sono finite.

In mezzo stanno gli altri con le loro vicende di avanzate e arretramenti, dove sono le prime che più ti meravigliano, perché nella congerie dispersa della tv digitale terrestre ti domandi sempre come facciano gli spettatori a cogliere e ad apprezzare le differenze, affezionarsi a una offerta, essere un po’ meno viandanti casuali e un po’ più pubblico.

Sta di fatto che il movimento c’è, eccome.

Rai4 ha dimezzato i suoi fan (passando dall’1,1 allo 0,7%; Rai5 continua a illanguidire attorno allo 0,3%; Rai Movie resiste sullo 0,5%; Rai Premium, che vuol dire la replica del meglio di Rai, strappa l’1%; Rai Sport 1 tracolla e Rai Sport 2 è tracollata da sempre; Rai News passa il peggior momento (e del resto a quell’ora impazzano i Tg); Rai Storia dà segni di vita passando da 0,0 a 0,2; i tre pedoni di Mediaset, Iris, La5 e Top Crime vanno tutti all’indietro (e stanno fra lo 0,6% e lo 0,9%); mentre appare in grande spolvero La7D, l’unico canalino di Cairo, con, ci dicono, il suo Cuochi e Fiamme (da 0,6% a 0,82%).

E di questo evento prima o poi vorremmo carpire il segreto, visto che di programmi in cucina ce n’è ad ogni ora, e anche dalle 20 alle 21, una quantità strabocchevole.

Ci proveremo non appena il nostro incapacissimo telecomando riuscirà a centrarne la posizione.