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Obesità in Italia, siamo tra i più magri del mondo

C’è un ambito in cui l’Italia risulta tra i Paesi più virtuosi rispetto agli altri. È quello riguardante le determinanti non mediche della salute, secondo la definizione dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), ovvero quelle condizioni di rischio che potrebbero provocare malattie e morti evitabili, come la tossicodipendenza, l’alcol o l’obesità. Ed è proprio analizzando i dati sull’obesità che abbiamo scoperto di essere tra i più magri del mondo. Infatti, nella classifica mondiale dei Paesi con il più alto tasso di obesità l’Italia è al 107esimo posto con un tasso del 19,9%, come vedremo dopo.

L’obesità è la seconda causa di tumore

Nel mondo l’obesità è la seconda causa di tumore dopo il fumo, secondo le stime dell’Osservatorio sulla salute. In Italia sono 35 milioni gli obesi e tra questi il 46% degli adulti è in condizioni di sovrappeso.

Obesità in Italia, il tasso è basso rispetto agli altri paesi dell’Ue

Dobbiamo precisare che nel nostro grafico riportiamo solo alcuni Paesi mondiali (l’elenco altrimenti sarebbe troppo lungo) analizzati per tasso di obesità per mostrare la differenza rispetto al nostro Paese. Come si può vedere dai dati, il più alto di obesità si registra in Nauru, uno stato insulare dell’Oceania della Micronesia, 61%, e quello più basso in Vietnam, 2,1%. Al confronto l’Italia ricopre una posizione intermedia, con un tasso del 19,9%, lo stesso dell’ Azerbaigian e dell’Ecuador. E, rispetto a Paesi come la Spagna, la Germania o la Francia è ben più basso: questi infatti hanno un tasso rispettivamente del 22,3%, 23,8%, 21,6%.

L’obesità in Italia è più maschile che femminile

Prendendo in esame i dati dell’obesità in Italia per età e per regioni, risultano obesi più gli uomini (11,7%) rispetto alle donne (10,3%). La fascia di età che registra la più alta percentuale di persone obese, sia uomini che donne, è quella compresa fra i 60 e i 74 anni.

Obesità in Italia, i dati a livello regionale

Analizzando l’obesità in Italia a livello regionale si rileva che sono 4 le regioni con il più alto tasso di obesi: il Molise con il 15%, la Basilicata con il 13,7%, la Puglia con il 12,8% e l’Abruzzo con il 12,7%. Di contro, la percentuale è più bassa a Bolzano (7,7%), in Sardegna (7,9%) e a Trento (8,8%).

Al sud sono più obesi i bambini

E tenendo conto delle differenze regionali emerge anche un ulteriore dato sull’obesità, cioè in media l’obesità infantile in Italia (riguardante perlopiù la fascia di età 3-17 anni) nel nostro paese è maggiore al Sud (34,1%) rispetto al centro (28,4%), al Nord-Est (22,4%) e al Nord Ovest (20%), con percentuali particolarmente elevate soprattutto in Campania (37,8%), Molise (33,5%) e Basilicata (32,4%).

Obesità infantile per età e sesso

Ma analizziamo nel dettaglio l’obesità infantile tenendo conto sia l’età che il sesso. Emerge così che le bambine sono più obese dei bambini solo nella fascia di età 3-5 anni (32,4% le prime rispetto al 31,8% dei secondi) mentre negli altri casi sono sempre i maschi più obesi rispetto alle femmine. In particolare nella fascia di età 6-10 anni sono 33,9% i bambini obesi rispetto al 31,8% delle bambine; tra gli 11 e i 13 anni i maschi obesi sono il 27,9% e le femmine il 18,3%, tra i 14 e i 17 anni gli adolescenti obesi sono il 18,5% rispetto al 10,% delle coetanee.

Qual è la differenza tra obesità e sovrappeso

Ovviamente, non bisogna confondere l’obesità con il sovrappeso, in quanto si tratta di due parametri ben differenti. Come specifica l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute), la differenza sostanziale tra sovrappeso e obesità sta nella misurazione del BMI (Body Mass Index, cioè l’indice di massa corporea) che calcola la percentuale di massa grassa del corpo in relazione all’altezza dell’individuo. E pertanto si parla di sovrappeso se l’Imcs è uguale o superiore a 25- 29,99 mentre è obesità quando l’Imc è uguale o superiore a 30.

Le principali cause dell’obesità

Ma quali sono le principali cause dell’obesità nel mondo? Eccole:

  1. L’eccessivo consumo di calorie, cioè se consumiamo più calorie di quanto ce ne servano il nostro organismo le accumula sotto forma di grasso corporeo e ciò comporta un graduale aumento di peso fino all’obesità;
  2. Lo scompenso ormonale, che stravolge la regolare funziona endocrina e di conseguenza si aumenta di peso;
  3. L’eccessiva sedentarietà, in quanto se non si pratica nessuno sport (basta anche una camminata di 30 minuti al giorno) non si bruciano le calorie;
  4. La carenza di sonno, che può determinare un aumento di appetito. Per cui si tende a mangiare di più e conseguentemente i chili aumentano;
  5. L’alto consumo di fruttosio, contenuto in diversi alimenti come cereali, crema al caffè, caramelle, bibite, salse e condimenti, cibi zuccherati.

In verità non si può neppure sottovalutare il fattore genetico, dato che talvolta una condizione di obesità può dipendere proprio da un gene difettoso associato alla massa grassa.

I dati si riferiscono al 2019-2021

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