Il clima è teso negli ambienti finanziari e ad accrescere l’ansia è l’attesissima trimestrale di NVIDIA, al momento il più grande produttore asiatico esistente di chip (e non solo) per l’intelligenza artificiale.
Dove andrà NVIDIA andranno i mercati, il che è tutto dire, dato che in molti hanno iniziato a vendere le azioni del colosso tecnologico dopo le parole, di certo non confortanti, di Sundar Pichai, CEO di Alphabet, la holding di Google.
La performance della multinazionale – leader indiscusso nel campo dell’AI con 5 trilioni di dollari di capitalizzazione– è, ormai, il termometro della grande corsa all’AI, e dunque della bolla finanziaria pronta a scoppiare.
Tuttavia, finché la cifra si attesta su 1,6 trilioni di dollari, non dovrebbero esserci grossi problemi. In pratica, si tratterebbe di un sell-off in linea con il trend degli ultimi giorni, che riflette le pressioni generate sui mercati asiatici dalle restrizioni USA all’export di chip e semiconduttori.
Le Borse in stand by
Tutto il peso della responsabilità dei mercati ricade, dunque, sulle spalle di NVIDIA? Sembra di si. Secondo i principali quotidiani di settore, il rapporto finanziario trimestrale dell’azienda fungerà da vero e proprio stress test, in base al quale stabilire se i livelli record raggiunti dal titolo nelle scorse settimane sono effettivamente giustificati.
Ciò che preoccupa di più sono i rendimenti a lungo termine, in quanto la scarsa sostenibilità dell’ intelligenza artificiale inizia a scoraggiare gli investitori.
L’andamento di Wall Street non mente: ai rialzi vertiginosi legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale in una prima fase, è seguito un forte ribasso degli investimenti. Tra le cause indicate, soprattutto la sua insaziabile “fame di energia“.
Le prospettive dei prossimi mesi saranno quindi legate più che mai alla fotografia della domanda di chip fornita da NVIDIA.
C’è da dire che gli analisti che seguono l’azienda sono diventati sempre più ottimisti sulle sue future performance, con previsioni di un aumento del 15% del fatturato dell’anno fiscale 2027 da fine maggio, a circa 285 miliardi di dollari, secondo i dati LSEG.
