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Nuova Strategia BUL in CdM, Butti: “Le nuove reti per la crescita del Paese”

L’assenza di una vera politica industriale del settore TLC e i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture di rete approvate negli ultimi anni. Punta a risolvere questi due gap principali la nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga illustrata e condivisa, ieri, in Consiglio dei ministri dal Sottosegretario all’Innovazione tecnologica Alessio Butti.

2,8 miliardi di investimenti, con 4 obiettivi

Sviluppata in 4 aree di intervento, la nuova Strategia prevede investimenti per circa 2,8 miliardi di euro di cui una parte derivante dalle economie maturate nell’ambito degli interventi PNRR per la Banda Ultra Larga e, a tale fine, sono già in corso interlocuzioni con la Commissione Europea per la preventiva condivisione.

La nuova Strategia sulla Banda Ultra Larga”, ha commentato il Sottosegretario Butti, “consente di affrontare con più serenità la digitalizzazione del Paese. Con la condivisione del Consiglio dei ministri, diamo il via ad un piano d’azione strategico per recuperare i ritardi e le inefficienze del passato, accelerare lo sviluppo della connettività veloce in tutto il Paese e rilanciare il settore delle telecomunicazioni”. “Stiamo lavorando intensamente”, ha aggiunto, “a questo progetto con le istituzioni coinvolte e al fianco degli operatori. Grazie alla connettività ad alte prestazioni potremo aumentare la qualità dei servizi, ridurre i divari territoriali e garantire notevoli risparmi per imprese e cittadini”.

I 4 obiettivi della nuova Strategia BUL

Ricordiamo che la nuova Strategia Nazionale BUL è stata frutto della consultazione con gli operatori di settore e del lavoro del Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale presieduto dal Sottosegretario Butti. E mette in campo, per il triennio 2023-2026, un piano di azione volto al consolidamento infrastrutturale di reti fisse e mobili, allo sviluppo e all’adozione di infrastrutture di nuova generazione e ad interventi a sostegno della domanda.

Le 4 macro-aree di intervento

La nuova Strategia si articola in 4 macroaree di intervento, attraverso: 

  1. interventi trasversali (che si riferiscono sia alla connettività fissa che a quella mobile), 
  2. interventi per lo sviluppo delle reti fisse, 
  3. interventi per lo sviluppo delle reti mobili 
  4. interventi a sostegno della domanda.

La prima macro-area comprende azioni per il consolidamento infrastrutturale per la ulteriore digitalizzazione delle reti ferroviarie, dal momento che la rete ferroviaria può ospitare un’importante dorsale in fibra a supporto della connettività del sistema Paese.

Nuovo Piano “Comuni connessi”

Tra gli interventi per la seconda macro-area, nella Strategia c’è un nuovo Piano “Comuni connessi”, per fornire per 5 anni servizio di connettività a Internet, ad almeno 1 Gigabit/s, a circa 3.000 Comuni.

5G stand alone sul territorio e rete 5G pubblica sull’alta velocità

Tra gli interventi per lo sviluppo delle reti mobili la Strategia prevede:

Il tutto anche attraverso l’utilizzo di sistemi di Edge Cloud Computing, che consentiranno una elaborazione dei dati decentrata, con grade risparmio di risorse per gli operatori di tlc e con la possibilità di offrire servizi che una gestione centralizzata dei dati non consentirebbe appieno.

Infatti, per le Reti e servizi in mobilità di nuova generazione ed Edge Cloud Computing è previsto un investimento di 800 milioni di euro.

400 milioni per verticali 5G anche con sistemi DAS

Oggetto della misura è per 400 milioni di euro, lo sviluppo di servizi innovativi basati sul 5G (cosiddetti verticali 5G), anche mediante sistemi DAS (“Distributed Antenna System”) indoor e outdoor e su accesso fisso ultra broadband e VHCN, dove alle infrastrutture (non solo reti, ma anche Edge Computing, Cloud Computing e sensoristica) si affianca, con un importo di altri 400 milioni, lo sviluppo e la sperimentazione di servizi innovativi (con applicazioni di realtà virtuale/aumentata, intelligenza artificiale) basati appunto sull’uso di Edge Cloud Computing destinato a reti fisse e mobili (5G) che consentano la sperimentazione di tali servizi innovativi. 

Per approfondire:

Il PDF della nuova Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga

Tutte le misure approvate dal Consiglio dei ministri nel comunicato stampa di Palazzo Chigi

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