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Non solo la Lombardia. Anche in Germania e Austria le telco condividono dati con autorità per monitorare i flussi

Per contenere e contrastare la pandemia non è sufficiente il sistema sanitario. Così dall’Italia al resto del mondo si ricorre alla tecnologia per cercare di fronteggiare l’emergenza da Covid-19. 

Dal 20 febbraio la Regione Lombardia sta monitorando, in modo anonimo e quindi senza spiare, gli spostamenti dei cittadini grazie ai dati forniti dalle compagnie telefoniche di rete mobile. (Qui l’articolo di approfondimento). 

La stessa modalità è utilizzata anche in Germania e Austria. 

In Germania

Reuters scrive: “In Germania, dove le scuole e i ristoranti stanno chiudendo e alle persone è stato detto di lavorare a casa se possibile, i dati messi a disposizione da Deutsche Telekom offrono informazioni sul rispetto delle norme da parte dei cittadini, ha dichiarato il presidente dell’Istituto Robert Koch, Lothar Wieler

I casi di coronavirus della Germania sono balzati di oltre 1.000 durante la notte a 8.198. Dodici le vittime.

L’app usata in Austria

Telekom Austria, operante con il marchio A1, riporta Reuters, “sta condividendo i risultati di un’applicazione di analisi del movimento sviluppata da Invenium, uno spin-off dell’Università di Tecnologia di Graz. 

Lo strumento, aggiunge l’agenzia, è conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati, che limita il trattamento nell’Ue di dati personali sensibili senza il consenso esplicito del proprietario. 

Con questi dati è possibile visualizzare i flussi di movimento di gruppi di persone”, ha detto la portavoce di A1, Livia Dandrea-Boehm.

I dati sono anonimi

Infatti, sia in Lombardia sia in Germania che in Austria le compagnie telefoniche di rete mobile stanno condividendo con le autorità dati aggregati, anonimi, utili a monitorare i flussi delle persone e a capire se stanno violando le misure di contenimento messo in atto dai Governi. In Lombardia, nel dettaglio, non si tratta di una sorveglianza sanitaria di massa che consente di tracciare il singolo cellulare, ma di una tecnologia che permette di ricavare quanti spostamenti avvengono tra una cella e l’altra nel raggio di 300- 500 metri. Quindi chi esce in giardino non risulta, così come chi compra il pane sotto casa (spostamento consentito dal decreto del governo). 

L’app italiana “StopCovid19”

Sempre dalla Lombardia e precisamente da una Sondrio una società di comunicazione dichiara di aver sviluppato un’app “che si può scaricare gratuitamente ed è stata messa a disposizione delle Pubbliche Autorità per una pronta diffusione sul territorio”. Gli sviluppatori promettono che potrà essere utilizzata in tutta Italia ed è anche “a prova di privacy”.

Ma al momento quello che possiamo vedere che è l’app è in fase di pubblicazione su App Store di Apple e di approvazione su Google Play Store.

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