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Nokia taglia fino a 14mila posti dopo calo del 20% dei ricavi nel terzo trimestre

Nokia ha reso noto un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 14mila posti di lavoro come parte di un programma di riduzione dei costi dovuto al rallentamento del mercato delle attrezzature 5G. I clienti del produttore finlandese, vale a dire gli operatori, ridurranno le spese in ottica di ridimensionamento generale della spesa. E questo si riflette sulle vendite di apparecchiature di rete.

Giovedì il gruppo ha dichiarato di voler tagliare i costi fino a 1,2 miliardi di euro entro il 2026, prevedendo di ridurre la propria forza lavoro tra 72mila e 76mila, rispetto agli 86mila che impiega attualmente.

A pesa sono una combinazione di tassi di interesse più alti e una crescita globale più lenta, che ha spinto appunto i clienti a ridimensionare, ha detto Nokia. Le vendite del gruppo nel terzo trimestre sono diminuite di un quinto. La decisione di rimodulare i costi dall’azienda fa seguito ad un profit warning lanciato questo mese dalla rivale svedese Ericsson, che ha annunciato a sua volta piani di ristrutturazione per ridurre i costi.

Entrambe le società speravano che l’introduzione delle reti 5G avrebbe aumentato le vendite e i profitti, ma a parte alcuni primi utilizzatori, la tecnologia non si è rivelata il catalizzatore di cui hanno bisogno gli operatori scandinavi. “Le decisioni aziendali più difficili da prendere sono quelle che hanno un impatto sulle nostre persone. In Nokia abbiamo dipendenti di immenso talento e supporteremo tutti coloro che sono interessati da questo processo”, ha detto Pekka Lundmark, amministratore delegato di Nokia. “Il riassetto della base dei costi è un passo necessario per adeguarci all’incertezza del mercato e per garantire la nostra redditività e competitività a lungo termine”, ha aggiunto.

“Nokia prevede di procedere rapidamente al programma con un risparmio di almeno 400 milioni di euro da inizio anno nel 2024 e ulteriori 300 milioni di euro nel 2025”, ha aggiunto la società.
Nel terzo trimestre il fatturato netto comparabile è sceso a 4,98 miliardi di euro rispetto ai 6,24 miliardi di euro dell’anno precedente e alle previsioni di 5,67 miliardi di euro secondo gli analisti intervistati da LSEG.

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