La comunicazione

Next Generation EU. Von der Leyen: “Ecco i primi 21 miliardi di euro per l’Italia”

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La Presidente della Commissione europea ci fa i complimenti per il lavoro fin qui svolto con il nostro PNRR e ci conferma che Bruxelles ci ha intestato un assegno ai 21 miliardi di euro. Ora però c’è da lavorare, stringere i tempi e fare le scelte giuste di spesa. La situazione generale peggiora, necessario muoversi in fretta.

Da Bruxelles il primo pagamento

Oggi via Twitter la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, rende noto ufficialmente l’avvio dell’iter amministrativo per staccare il primo assegno da 21 miliardi di euro dal programma Next Generation EU intestato all’Italia per i buoni risultati raggiunti a seguito dell’implementazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Buone notizie per l’Italia: al via il primo pagamento da 21 miliardi di euro come previsto dal programma Next Generation Eu. Complimenti all’Italia. Next Generation Eu è una grande opportunità per un’intera generazione”, questo il messaggio scritto nel tweet dalla numero uno della Commissione europea.

Una decisione presa da tutti i Paesi membri dell’Unione a favore del nostro Paese per il buon lavoro svolto in questi mesi a seguito alla valutazione positiva della richiesta di pagamento presentata da Roma a fine dicembre, che ha certificato il raggiungimento dei 51 obiettivi previsti nel PNRR per il 2021.

Deciso stamattina il primo pagamento europeo per il #PNRR italiano. 21 miliardi grazie al raggiungimento degli obiettivi concordati per fine 2021. Commissione al lavoro con autorità italiane per continuare l’attuazione di #NextGeneration”, ha scritto in un altro tweet il Commissario all’economia, Paolo Gentiloni.

Il pagamento della prima rata del PNRR rappresenta un ulteriore passaggio nel percorso di attuazione degli investimenti e delle riforme previsti dal Piano“, recita una nota del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

All’Italia già arrivati 46 miliardi di euro da agosto a oggi

L’importo effettivamente versato di 21 miliardi di euro (suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti) è al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dall’Italia.

Si tratta, infatti, di una seconda tranche di fondi, dopo quella approvata dalla Commissione ad agosto 2021 di 24,9 miliardi di euro in prefinanziamento.

In questo modo, dall’Europa ci sono arrivati quasi 46 miliardi di euro, che ora si dovrà stabilire come spendere e con quali tempistiche, perché rispetto ai mesi scorsi il contesto europeo e globale è peggiorato: non solo pandemia, problemi di approvvigionamento e interruzioni nelle supply chain globali e rialzo dei prezzi energetici, ma anche una guerra nel cuore dell’Europa orientale che se non fermata subito potrebbe degenerare in un conflitto di portata molto più ampia, in termini di nazioni coinvolte.

Per ricevere il resto dei finanziamenti promessi, l’Italia dovrà raggiungere ulteriori target, a cui devono seguire riforme strutturali in diversi settori chiave della nostra economia, dell’industria e dell’amministrazione statale, senza contare i capitoli sostenibilità ambientale, contrasto ai cambiamenti climatici, efficientamento energetico, trasporti e mobilità di nuova generazione, infrastrutture innovative, transizione digitale (soprattutto della Pubblica Amministrazione).