#SosTech. Quando voce e dati viaggiano sott’acqua: gli incidenti ai cavi sottomarini

di di Andrea Galassi |

I cavi sottomarini trasportano quasi il 100% dell’intero traffico Internet internazionale. Gli incidenti che negli ultimi anni hanno provocato una degradazione delle reti su larga scala e persino interruzioni totali.

Rubrica settimanale #SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe.
Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Mondo


Cavi sottomarini

Le reti terrestri sono unite tra loro attraverso cavi che vengono posati in fondo al mare. Questi cavi sottomarini devono funzionare nell’ambiente più ostile della Terra, sul fondo di oceani costantemente squassati da terremoti e tsunami, dove reti da pesca e ancore delle navi ne minacciano continuamente l’integrità”. È quanto scrive Ciena Corporation, azienda specializzata nella fornitura di apparecchiature, software e servizi per le telecomunicazioni, in un white paper dedicato a GeoMesh, una soluzione sviluppata per semplificare e ottimizzare l’unione delle reti sottomarine e terrestri.

 

I cavi ottici sottomarini trasportano quasi il 100% dell’intero traffico Internet internazionale e più del 95% dell’intero traffico voce e dati internazionale combinato, secondo ICPC (International Cable Protection Committee). “Un dato che sottolinea l’importanza critica della rete sottomarina globale”, evidenzia Ciena.

 

Di quanto siano importanti i cavi sottomarini si è accorto anche Andrew Blum, giornalista di Wired USA, autore del libro Tubes: “Se Internet è un fenomeno globale, se viviamo in un villaggio globale, è perché ci sono cavi sottomarini […] Si possono tenere in mano. Sono come un tubo di irrigazione”, ha detto Blum alla platea di spettatori del TEDGlobal 2012 di Edimburgo, Scozia.

 

Blum è diventato consapevole dell’importanza critica della rete sottomarina globale grazie a uno scoiattolo. “Un giorno, Internet mi si è guastato, come di tanto in tanto succede, e il tizio dell’assistenza che è venuto a ripararlo ha cominciato con quell’ammasso di cavi polverosi dietro il divano, lo ha seguito di fronte al mio palazzo, nel piano interrato e nel cortile, dove c’era questo grosso fascio di cavi contro il muro. Poi ha visto uno scoiattolo correre lungo il cavo e mi ha detto: Ecco il suo problema. Uno scoiattolo si sta rosicchiando la sua rete Internet“.

 

Tubes racconta il viaggio di Blum alla scoperta della struttura fisica e della dimensione geografica di Internet. I curiosi possono fare riferimento anche alla Submarine Cable 2014, una mappa interattiva curata da Telegeography che consente di visualizzare ed esplorare i cavi sottomarini. Al viaggio di Blum e alla Submarine Cable di Telegeography è stato dedicato un articolo pubblicato presso SosTariffe.it, sito web che permette di confrontare le offerte di mercato per l’accesso alla Rete su tecnologia ADSL e per Internet mobile.

 

I cavi sottomarini, moderni miracoli dell’ingegneria delle reti

 

La rete globale si compone pertanto di segmenti di rete sottomarini e terrestri. Ciena definisce i cavi sottomarini “moderni miracoli dell’ingegneria delle reti”. Cavi che vengono appoggiati sul fondo degli oceani e “convogliati in modo da aggirare fisicamente gli ostacoli sottomarini, occultati a diversi chilometri dalla terraferma per proteggerli meglio dalle ancore delle navi e dai pescherecci con la reti a strascico”.

 

I cavi sottomarini sono componenti fondamentali per le comunicazioni globali, sebbene siano relativamente sconosciuti o poco apprezzati dalla maggior parte delle persone che li utilizzano tutti i giorni, prosegue Ciena. “Almeno fino a quando non si verifica un’interruzione della rete su larga scala”. E negli ultimi anni, di incidenti di alto profilo che hanno provocato una degradazione su larga scala delle reti e persino interruzioni totali, se ne sono verificati diversi.

 

 

Gli incidenti che hanno compromesso il fluire del traffico dati e voce

Nel 2006, un intenso terremoto sottomarino ha scosso la costa meridionale di Taiwan, interrompendo le linee di telecomunicazione basilari di centinaia di milioni di persone. Gli smottamenti sottomarini hanno danneggiato una decina di cavi sottomarini in più di venti punti, con interventi di riparazione che hanno richiesto settimane di lavoro, ricorda Ciena.

 

Nel 2008, una serie di tagli di cavi sottomarini nel Mar Mediterraneo e nel Golfo Persico, probabilmente causati da ancore di imbarcazioni, hanno determinato un rallentamento e in alcuni casi anche un blocco totale di reti regionali, con disagi pesanti per circa 100 milioni di persone.

 

Nel 2009, su Taiwan si è abbattuto il tifone Morakot, causando danni seri a dieci cavi sottomarini che hanno generato ancora una volta interruzioni delle reti su larga scala. Nel 2011, un grande terremoto ha scosso la costa orientale del Giappone, determinando una dozzina di guasti su cinque diversi cavi sottomarini. Hanno subito seri danni anche le stazioni di approdo dei cavi a causa dello tsunami seguito al terremoto.

 

Nel 2012, sono stati tagliati quattro importanti cavi sottomarini che collegano l’Africa Orientale al Medio Oriente e all’Europa. Ne è derivata una pesante degradazione dell’operatività delle reti in nove Paesi africani. Qualche mese dopo, è stato stagliato un altro importante cavo sottomarino, a circa 60 chilometri al largo di Singapore, con conseguente paralisi della connettività della rete che collega il Bangladesh.

 

“Interruzioni ricorrenti quali quelle descritte sopra dimostrano chiaramente quando sia necessario apportare miglioramenti significativi per garantire la disponibilità della rete globale, soprattutto ora che la domanda di banda continua ad aumentare”, sottolinea Ciena. “Il vecchio sistema di protezione basato su anelli si è dimostrato inadeguato e inefficace nei casi in cui si sono verificati contemporaneamente guasti multipli ai cavi, che poi è il caso più comune nei disastri naturali su larga scala, pertanto è necessario poter contare su una soluzione di rete molto più resiliente”, aggiunge l’azienda con base ad Hanover, Maryland, USA. Secondo Ciena, la soluzione è rappresentata da GeoMesh, una combinazione di tecnologie che sarà descritta su queste pagine in un successivo focus.