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Cybersecurity, il Byod prima minaccia di furto dati in azienda

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I programmi Byod (Bring your own device) rendono più semplice il furto di informazioni riservate coperte da copyright e segreti industriali delle aziende da parte di insider delle aziende stesse. L’allarme arriva da InsideCounsel, secondo cui si parla tanto del rischio di spionaggio industriale da paesi esteri, ma in realtà “il problema maggiore è legato dalla minaccia potenziale degli insider”, dice David Long-Daniels, co-presidente deldella società di consulenza legale Greenberg Traurig.

 

Troppe aziende, si legge nel report, non capiscono i rischi legati al Byod se non dopo aver subito furti di dati sensibili.

 

“I furti possono verificarsi in diversi modi e sono sempre più diffusi dal momento che le aziende consentono ai dipendenti di connettersi ai loro server”, aggiunge Long-Daniels, aggiungendo che troppe aziende non hanno mai adottato alcuna policy al riguardo e non hanno mai nemmeno messo in sicurezza le informazioni più sensibili del loro business, una mossa essenziale per limitare i rischi.

 

Per questo motivo, i rischi di spionaggio interno cui sono esposte le aziende sono in aumento, secondo un’indagine di Ponemon Institute per conto di Raytheon condotta su un campione di 693 “utenti privilegiati” come ingegneri di rete, amministratori di database, dirigenti responsabili della security e custodi del cloud.

 

Più del 75% degli intervistati ha ammesso che gli strumenti aziendali di sicurezza non forniscono informazioni sufficienti per scoraggiare eventuali attacchi interni, mentre l’88% del campione ha detto che la minaccia interna è seria.   

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