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#Cosedanoncredere. L’economia circolare, ovvero i consumatori al tempo del selfie

#cosedanoncredere è una rubrica settimanale a cura di Massimiliano Dona promossa da Key4biz e Unione Nazionale Consumatori.
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Italia


Come ha dimostrato la cerimonia di canonizzazione dei “Papi santi” di qualche settimana fa la moda del selfie appartiene ormai al quotidiano dei nostri tempi ed anche la ritualità più sacra può essere contaminata da un autoscatto e dall’immancabile corredo di condivisione digitale.


A ben guardare, però, il dilagare dei selfies sembra la metafora di una più estesa tendenza nel mondo dei consumi. Pensiamoci bene: un tempo la foto era consegnata ad un soggetto professionale per sviluppo e stampa. Oggi ciascuno di noi può fare da sé e in questo modo diventiamo pro-sumers“, cioè sintesi tra producers e consumers: non so se ci avete fatto caso, ma sempre più spesso siamo coinvolti nei processi produttivi con evidenti risparmi per chi vende beni o servizi e naturalmente anche per tutti noi che ne siamo fruitori.

In principio fu Ikea che trasformò in un valore il coinvolgimento del consumatore offrendo a ciascuno l’opportunità (?) di trasportare i mobili a casa e di realizzarli da sé. Oggi il pro-sumer è protagonista dell’era digitale e lo osserviamo ogni qual volta siamo proprio noi ad animare le piattaforme di acquisto (da Ebay ad Amazon) o anche solo i social networks: ci rendiamo conto di essere parte del business ogni qual volta, postando un commento (su Facebook o su Twitter), facciamo pubblicità al prodotto appena acquistato?

 

Ecco perché dico che questo è uno dei trend del momento: pensiamo agli sconti per chi fa benzina da solo, ma anche al fatto che andiamo sempre meno in banca perché possiamo fare lo operazioni di sportello direttamente tramite il sistema di ebanking. Ed ancora, in un crescendo del “paradigma selfie“, osserviamo che l’utente può modificare il proprio abbonamento Pay-Tv nell’area fai-da-te presente online (sul sito di Sky, ad esempio), ma anche prenotare un tavolo al ristorante o un’auto con conducente tramite App ormai assai diffuse (Opentable.com,Uber, etc).

 

E poi c’è il fenomeno dello sharing, che non è solo un buon esempio di condivisione, ma rappresenta oggi la sintesi più alta della società selfie: penso a Car2go, il car sharing che coinvolge i consumatori fino al punto da compensarli se l’utente decide di perdere del tempo per fare il pieno. Insomma il consumatore che collabora alla buona riuscita del servizio è persino retribuito dall’azienda in un ribaltamento dei ruoli che ci apre le porte di quella che è stata definita come “economia circolare” e che domani ci consentirà di produrre direttamente a casa nostra grazie alle stampanti 3D. Insomma, benvenuti consumatori nel mondo selfie!

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