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Robot a casa e in ufficio: così cambierà il nostro modo di interagire

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La crescente presenza dei robot nella nostra vita quotidiana cambierà alla radice il modo in cui gli esseri umani si comportano fra loro. E’ questo il messaggio di fondo di un’analisi condotta dalla Harward Business Review, secondo cui il concetto di robot va ben al di là del semplice aspetto tecnologico, per abbracciare la sfera molto più ampia della human robot intercation (HRI), l’interazione che gli esseri umani avranno con le macchine e fra di loro in presenza di macchine nel loro ambiente vitale.

 

Il tema secondo la Harward Business Review abbraccerà gli ambiti più svariati della nostra vita: la famiglia, lo staff medico in ospedale, gli istruttori sportivi, i dietisti, ristoratori e fast food senza dimenticare la politica e il legislatore.

 

La presenza dei robot fra noi cambierà il modo di agire degli uomini in un modo che non è del tutto prevedibile ma che dipenderà essenzialmente da come i robot stessi saranno architettati.

 

Un esempio per tutti è rappresentato da un esperimento condotto qualche tempo fa sul robot Snackbot, incaricato di portare in giro in un ambiente di lavoro snack e cibo per i dipendenti. In linea di massima, le persone che avevano a che fare con il robot hanno cominciato a trattare Snackbot come se fosse un essere umano, vestendolo e mettendogli un cappello e parlando con lui. Chiedendo alla macchina di non ripetere cosa avevano mangiato il giorno prima e persino dandogli da mangiare, nel caso in cui gli sostituivano la batteria una volta esaurita quando il “robot era morto” in ufficio.

 

La scelta se umanizzare e personalizzare o meno il servizio fornito dal robot dipenderà quindi da chi lo architetta e influenzerà il modo in cui gli uomini – vale a dire i clienti – interagiranno con la macchina e fra loro.   

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