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Rai-Sky: l’accordo anti-oscuramento non passa dal Cda. Telespettatori in attesa

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Non ha seguito l’iter formale con il passaggio in Consiglio d’amministrazione di Viale Mazzini il ventilato accordo tra Rai e Sky anti-oscuramento.

A quanto apprende Key4biz l’intesa sarebbe stata raggiunta al vertice, direttamente tra il direttore generale della Tv pubblica, Luigi Gubitosi, e l’amministratore delegato di Sky, Andrea Zappia. Nessun passaggio in Cda Rai quindi.

Entro fine settimana si dovrebbero conoscere i dettagli di questo accordo che non ha seguito l’iter tradizionale, formale e burocratico, con un voto dei consiglieri Rai,  e punta a mettere fine alla pratica di oscurare i principali eventi mandati in onda sulle reti pubbliche agli abbonati della tv satellitare.

Una decisione controversa che prese nel 2009 l’allora Direttore generale della Rai Mauro Masi e che portò allo scioglimento di un accordo da circa 400 milioni di euro.

E mentre in Commissione di Vigilanza attendono ancora l’ufficialità della notizia, si procede verso questa intesa di vertice per cambiare rotta e bloccare gli oscuramenti per gli abbonati di Sky.

La Rai decide così di deporre le armi e accogliere le richieste dell’Ad Zappia, che proprio nella sua ultima audizione in Vigilanza aveva espressamente chiesto: “La Rai deve smetterla di oscurare i programmi ai nostri abbonati“. Aggiungendo, “I nostri utenti hanno bisogno di tutela e devono poter vedere i programmi Rai senza essere discriminati”.

Ricordiamo anche che Sky era pronta a chiedere alla Rai un risarcimento danni pari a 50 milioni di euro per aver oscurato agli abbonati della pay tv alcuni programmi di punta del servizio pubblico. La pay tv ha, inoltre, già vinto due cause: al TAR del Lazio nel 2009 e al Consiglio di Stato nel 2013.

Per Zappia, la scelta di Masi è stata “una legittima decisione di business“. “Oggi però – ha osservato – i giudici hanno dato ragione alle nostre obiezioni”. Scegliendo di criptare alcuni programmi di punta agli abbonati Sky, ha continuato Zappia, “la Rai rinuncia ad alcuni fatturati pubblicitari che gli verrebbero da un’audience più alta”.

Osservazioni che hanno convinto Gubitosi che ci ha ripensato e si è deciso a dare un segnale di pace al principale operatore di tv a pagamento che fa capo alla 21st Century Fox di Rupert Murdoch.

In cambio, la Rai chiederebbe una collaborazione commerciale in particolare la condivisione di alcuni diritti sportivi, abbandonando l’iniziale idea di avere i dati dei clienti della pay tv per poter individuare gli evasori del canone.

La collaborazione tra i due broadcaster in realtà è già partita, anche grazie ai buoni rapporti tra il Dg Gubitosi, e il CEO Zappia. Giusto la scorsa estate è stato chiuso un importante accordo commerciale tra le due aziende per le Olimpiadi di Rio del 2016.

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