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#Vorticidigitali. Scuola 2.0, le sfide del nuovo Governo

#vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it.
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Italia


Con la nomina del nuovo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ritorneranno in auge i dossier legati alla scuola digitale e l’impatto di quest’ultima su un settore, l’editoria scolastica, che nel frattempo ha visto sperimentazioni come Mosaico, il motore di ricerca didattico di Rcs Education e una crescente attenzione, dal punto di vista del prodotto e della formazione agli insegnanti, da parte di altri grandi gruppi editoriali come Pearson e De Agostini Scuola.

 

Dopo i salti in avanti di Francesco Profumo e le maggiori cautele del Ministro Carrozza, le sfide verso la scuola digitale sono più forti che mai in virtù della diffusione dei tablet e delle iniziative a macchia di leopardo di istituti come quello guidato da Daniele Barca, un preside piacentino che è arrivato, anche grazie ad uno sponsor, a dimezzare i libri di testo per agevolare l’uso del tablet a scuola.

 

 

L’infrastruttura è infatti il grande limite verso la scuola digitale alla pari con la necessità di non lasciare i docenti in balìa di nuovi strumenti e metodi didattici, ma di accompagnarli a valorizzare le proprie competenze e sensibilità anche alla luce di un mondo che è cambiato e che non può essere lasciato fuori dalla porta della classe.

 

Per l’editoria scolastica il digitale poi è una sfida sotto tre aspetti:

 

– il prodotto: gli investimenti fatti in cd inutilizzati deve essere tradotto in nuove, e più interattive e aggiornate, modalità di presentazione dei contenuti che non disdegnino ciò che è web, ciò che è social e ciò che è possibile realizzare per smartphone e tablet. Khan Academy, Coursera, Apple iBooks for Author sono solo alcuni dei termini che stanno guidando il cambiamento della didattica online e che possono fornire spunti e idee per un rinnovato ruolo dell’editore nella quotidianità del docente;

 

– il marketing: le reti commerciali debbono essere aiutate a non guardare ai social media come una alternativa, ma come uno strumento di sostegno alla propria relazione con gli insegnanti per valorizzare il loro ruolo di esperti e i cambiamenti che la casa editrice sta nel tempo facendo. In parallelo siti come quello di Giunti colgono l’importanza della Rete come lead generation e come luogo di confronto per i docenti nella loro veste professionale;

 

– la comunicazione: pagine Facebook come quella di Zanichelli indicano che i social media sono un nuovo ambiente di customer care, ma anche una piattaforma di community per i docenti stessi dove l’editore si fa ospite e garante della qualità delle conversazioni, sulla scorta di una best practice internazionale come Scholastic. Non vi è dubbio che il Governo Renzi vedrà nella scuola una direttrice importante del suo impegno: i fatti dimostreranno se tutte le parti coinvolte sapranno rivestire correttamente il proprio ruolo di educazione a cittadini pronti al tempo in cui vivono.

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