#Cosedanoncredere: Caro Matteo Renzi, a pagare non siano sempre i cittadini

di di Massimiliano Dona (Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori) |

‘La prima rottamazione che dovrai mettere in pratica è contro la logica per cui a pagare sono sempre i cittadini: credo sia tra le sfide più difficoltose che dovrai affrontare’.

#cosedanoncredere è una rubrica settimanale a cura di Massimiliano Dona promossa da Key4biz e Unione Nazionale Consumatori.
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Italia


Massimiliano Dona

Caro Matteo,

anche se la tua posta sarà un po’ affollata in questi giorni, provo a scriverti ugualmente perché ho qualche idea, nell’interesse dei consumatori, da suggerirti per questo nuovo Governo che ti appresti a formare. Come vedi mi permetto di darti del “tu”, ma per la prima volta scrivo a un (potenziale) premier che è più giovane di me!

Del resto forse è anche per i tuoi 39 anni che questo arrivo alla guida del Paese stimola grandi attese. E poi proponi un bel rinnovamento, perfino una “riforma al mese”: a molti sembrerà un’esagerazione, ma non a chi, occupandosi di consumatori, sa quanto ce ne sarebbe bisogno.

 

Comincio, allora, a sintetizzare i temi sui quali vorrei richiamare la tua attenzione: non ci sfuggono le difficoltà che il Paese sta attraversando e la necessità di una forte inversione di marcia nel senso del rinnovamento, ma questo deve investire soprattutto il mercato; chiediamo, dunque, di riprendere il percorso delle liberalizzazioni, troppo spesso interrotto per colpa delle lobbies e di rilanciare la concorrenza.

Se, caro Matteo, riuscirai a realizzare i presupposti di una vera concorrenza, si potranno avvertire significativi benefici economici sui redditi più bassi, sempre più spesso penalizzati dai costi esorbitanti dell’energia, dei carburanti, dei servizi bancari e assicurativi, dei trasporti: la liberalizzazione del mercato è un fattore determinante per abbattere certi costi che gravano sulle famiglie e che impediscono il rilancio dei consumi.

 

Ci sta, poi, particolarmente a cuore il tema della giustizia che per i consumatori vuol dire rendere accessibile il ricorso al Giudice, cosa oggi di fatto preclusa per vertenze di bassa entità come sono le controversie di consumo: l’attuale stato della giustizia italiana fa del nostro Paese un luogo dove vige la legge del più forte (ed evidentemente,  tra imprese e consumatori, la spuntano sempre le prime).

Secondo le nostre stime è nell’ordine dei 500 euro la soglia al di sotto della quale un cittadino rinuncia alla tutela dei propri diritti: la proposta è di introdurre nel Paese procedure semplificate per la gestione dei contenziosi di modico valore (sulla falsariga del Regolamento UE sugli small claims) e potenziare la soluzione alternativa delle controversie, anche online.

 

Un discorso a parte merita l’azione di classe prevista dall’art. 140bis del Codice del Consumo, strumento che andrebbe riformato, anche per favorire un ritorno degli investimenti nel nostro Paese dove oggi le imprese straniere sanno che non c’è modo di sanzionare i competitors scorretti.

 

Nell’agenda del nuovo Governo non possono mancare iniziative di educazione della cittadinanza sui corretti stili di vita: dall’alimentazione al gioco d’azzardo, non possiamo accettare che l’invadenza della pubblicità induca i cittadini (ed in particolare i più giovani) a comportamenti scorretti che rischiano di pregiudicare irreparabilmente la loro salute e le loro finanze, ma anche di tradursi in pesanti costi sociali di sanità pubblica.

 

Ma, caro Presidente, la prima rottamazione che dovrai mettere in pratica è contro la logica per cui a pagare sono sempre i cittadini: credo sia tra le sfide più difficoltose che dovrai affrontare….non mi resta che augurarti: in bocca al lupo!