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Appello Donne e Media alla Rai: un Talent-Show con le Università per promuovere il merito

Un Talent sul merito? In Inghilterra è una realtà e i nostri giovani vi stanno partecipando e vincendo. FameLab, così si intitola il Talent show britannico, approdato in Italia due anni fa, che premia la capacità di divulgazione scientifica dei giovani ricercatori. Uno dei vincitori italiani delle scorse edizioni si era laureato nel 2012 in Biotecnologie a Bologna e grazie a questa affermazione, oggi lavora a Stoccolma, come ricercatore al Carolinska Institute. Un altro che è andato via, con buona pace di chi ritiene che i giovani italiani non lavorino perché stanno bene a casa, dimenticandosi quel 42% di disoccupazione che colpisce proprio quella fascia d’età della nostra società.

Un Talent sul merito è possibile in Italia? 

Opportuno sicuramente lo è e forse urgente più che altrove. Per sottolineare che anche in Italia le persone che si impegnano, e  quindi se lo meritano, possono avere successo non solo nel settore dello spettacolo, su cui tutti i talent italiani da anni sono concentrati, ma anche in altri ambiti quali la scienza, l’ingegneria, l’economia, l’architettura, il turismo, il settore alimentare, il design, il restauro, solo per fare alcuni esempi delle materie dalle quali si potrebbero estrarre eccellenze italiane. Le aziende-sponsor, beneficiate dalla possibilità di fare anche product placement, come consentito dal nuovo TU radiotelevisivo che nel 2010 ha recepito la direttiva europea, mettono a disposizione borse di studio/stage/assunzioni quali premi per i concorrenti, avendone anche un indubbio ritorno di immagine.  Semplice ma esiziale per ridare ossigeno e fiducia a un immaginario collettivo caduto in una fase di depressione cupa che sta portando molti, troppi giovani, e non solo, ad allontanarsi dall’Italia dove il legame tra merito e successo sembra ormai radicalmente spezzato. Troppo spesso, infatti, si ha la sensazione che altre siano le strade da percorrere per raggiungere le proprie legittime ambizioni di crescere e migliorare. Vanno via i nostri giovani ed anche i meno giovani e non più solo verso méte lontane ma pure verso Paesi a noi vicini per confini geografici che però stanno reagendo diversamente alla crisi conclamata.

Dunque un Talent in Italia. Immaginiamo la Tv pubblica, le aziende grandi e meno grandi, gli atenei sparsi sul territorio, attraverso un progetto multimediale, tutti impegnati a valutare le migliori risorse del nostro Paese e a premiarle pubblicamente prima che perdano ogni speranza in un futuro migliore. Il primo “Concorso Pubblico Audiovisivo“, dalle università al talent show: chi è più bravo vince la sua carta per il futuro. Protagonisti principali, i giovani dottorandi che devono dimostrare anche le loro capacità comunicative per far conoscere al grande pubblico i loro progetti, i loro propositi di carriera, i sentimenti e le emozioni  che li condurranno non solo ad acquisire il titolo universitario cui ambiscono ma anche ad aggiudicarsi una reale opportunità di mettersi in gioco sul piano professionale, concorrendo pubblicamente ai premi messi in palio dalle aziende partecipanti.

Diffondere l’idea che anche in Italia ce la si può fare, dimostrando realmente che ciò accade, è forse il primo passo per agganciare una possibile ripresa. Si illude chi ritiene che un piano di governo possa avere davvero successo se non si riaccende la fiducia nelle migliaia e migliaia di persone che sentono di impegnarsi inutilmente e ormai senza più futuro. E’ un messaggio che indirizziamo direttamente al nuovo premier, Matteo Renzi, proprio nel momento in cui sta disegnando la rinnovata azione di governo. L’humus culturale che aleggia in una società è come la benzina per rimettere in moto una nuova fase, una possibile e auspicata ripresa. Tale base oggi è ammaccata, offesa da mille mistificazioni predominanti nei mezzi di comunicazione, in cui i modelli di riferimento collettivi sembrano ormai totalmente impregnati dalla logica della lotteria, come nella Babilonia di Borges, o della seduzione estetica, come se solo la “fortuna” o la bellezza possano essere trampolini di lancio per il successo.

Uscire fuori da questa palude significherà anche saper affermare e diffondere nuovi modelli di rifermento per l’immaginario collettivo, nutrendo i singoli e la società di stimoli convincenti per impegnarsi in strade diverse e ambiziose di affermazione in tutti gli ambiti in cui essa può realizzarsi. Ma occorre saper rimettere in gioco i meccanismi premiali a disposizione e saper anche divulgarne l’esistenza per ridare fiducia e speranza.

La Rete di migliaia di persone, tra singoli e associazioni, che sostiene l’Appello Donna e Media lanciato nel 2009, con il sostegno della redazione di Key4biz, chiedono al nuovo governo, alle Istituzioni, alla TV pubblica di rimettere al centro della propria attenzione il merito quale valore base per contribuire a far ripartire l’Italia da nuove fondamenta, diffondendo attraverso il Servizio Pubblico Televisivo il progetto multimediale proposto per contribuire a realizzare tale obiettivo.

L’iniziativa verrà diffusa per le sottoscrizioni attraverso le Reti che sostengono le iniziative dell’Appello Donne e Media e i social network.

Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media

Raffaele Barberio, Direttore key4biz.it

 

 

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