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#eJournalism: Snowden spia russa? Ombre sulla credibilità dei talk-show televisivi

Stati Uniti


#eJournalism è una rubrica settimanale promossa da Key4biz LSDI (Libertà di stampa, diritto all’informazione). Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Edward Snowden una spia russa? Lo insinuano dei parlamentari Usa e la voce si è sparsa in questi giorni raggiungendo anche la vecchia Europa.

Snowden stesso ne ha parlato – segnala Rue89  – in una delle sue rare interviste accordata al New Yorker. Il giornale ricorda come la cosa è nata: invitato alla trasmissione della NBC

”Meet the Press”, il rappresentante repubblicano del Michigan, Mike Rodgers, presidente della Commissione sui servizi di informazione alla Camera, descrive Snowden come “un ladro che, secondo noi, è stato aiutato da qualcuno”.

 

“Un’insinuazione senza la minima prova”, denuncia Rue89, che continua: nella stessa trasmissione il presentatore si rivolge all’omologo di Rodgers al Senato, Dianne Feinstein (democratica della California), chiedendole un parere. ”E’ possibile. A questo stadio della vicenda non lo sappiamo’‘, è la sua risposta.

 

Insomma, due parlamentari americani, che per il loro ruolo possiedono informazioni di prima mano e potrebbero ben sapere se Snowden sia o meno una spia dei russi, fanno delle forti insinuazioni, ammettendo di non aver la minima prova, in una trasmissione di grande ascolto.

 

Rodgers al New Yorker rifiuta ogni commento. Snowden da parte sua respinge l’accusa (anche se è difficile che una spia ammetta di esserlo). Ma in particolare, e molto giustamente – osserva il sito francese – dice di essere più ”stupefatto” per la pseudo-neutralità del conduttore della trasmissione, che permette ai parlamentari di lanciare quella calunnia, che non per la calunnia stessa.

 

E’ stupefacente che i media di massa non svolgano un ruolo di verifica su cose così delicate, aggiunge Snowden, immaginando un prossimo talk-show: “Non sappiamo se è stato aiutato dagli alieni“. Oppure: “Mi chiedo seriamente se egli esista davvero”.

 

La vicenda, osserva Rue89, va oltre il caso Snowden. E’ tutto il processo di fabbricazione dell’informazione da parte dei media di massa che questo episodio mette a nudo. In particolare il meccanismo dei talk-show politici. Poco importa al conduttore se quello che gli viene offerto su un piatto d’argento sia vero o falso. Conta solo l’impatto e le riprese. Più la sparata è grossa e più rilevanti saranno le riprese.

 

Su questa scala ”Meet the Press” ha perfettamente assolto alla sua missione, visto che se ne parla anche nella vecchia Europa.

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