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#IlSocialPolitico: la web reputation del Ministro Cancellieri


#IlSocialPolitico è una rubrica settimanale promossa da Key4biz e @Social_politico.  Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

 

“Qualsiasi cosa io possa fare conta su di me, non fate complimenti“, eccola la trascrizione della telefonata più discussa della settimana. Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri è stato al centro di una vera e propria bufera mediatica che l’ha portata a riferire in parlamento per aver accolto lo sfogo dell’amica Gabriella Fragni preoccupata per la carcerazione della figlia Giulia Ligresti. Ovviamente, la campagna stampa ha avuto toni molto accesi che hanno scalfito l’immagine del Ministro.

 

Google
Abbiamo misurato la Cancellieri su Google Trend, lo strumento che rivela l’andamento che hanno le parole digitate nel motore di ricerca più utilizzato al mondo. L’output che ci restituisce Google Trend mette in luce come la vicenda della telefonata abbia giocato un peso enorme per la web-reputation del ministro. Nel novembre 2011, quando diventava ministro, la Cancellieri raggiungeva su Google il picco di massima di visibilità  a quota 29 (secondo una scala da 0-100). Oggi, dopo la telefonata la Cancellieri tocca quota 100.

Su Google il primo risultato sulla Cancellieri è, come spesso accade, una pagina Wikipedia dedicata. Proprio qualche giorno fa l’Enciclopedia più consultata del web ha creato un paragrafo dedicato al “Caso Ligresti”, nel quale viene fuori l’immagine di una Cancellieri al centro di severe polemiche.

 

Quotidiani online

Passando invece alla stampa online abbiamo selezionato gli articoli di tre importante testate che hanno raggiunto il livello di engagement (commenti e condivisioni sui social) più alto sul web.

L’articolo più virale del Fatto Quotidiano è “Cancellieri disse alla famiglia: Contate su di me” (4218 commenti e più di 9mila condivisioni sui social network ). Per il Corriere.it l’articolo più condiviso e commentato è  “Caso Ligresti, Cancellieri riferisce in Aula: Mai fatto pressioni o ingerenze (637 commenti, 192 condivisioni sui social network). L’Huffington Post ha come articolo più cliccato “Giulia Ligresti fa shopping nel quadrilatero della moda milanese” (168 commenti, 2.361 condivisioni sui social network).

 

Mondo social

Su Twitter sembra essersi scatenata una vera e propria tempesta di Tweet sul caso Cancellieri. Il 31 ottobre “Cancellieri” è entrato nei topic trend italiani occupando la sesta posizione. Il primo novembre #cancellieri ha raggiunto la terza posizione, dopo Ligresti, come argomento più discusso di Twitter. L’escalation si è raggiunta venerdì 2 novembre quando l’hashtag cancellieri è stato in tendenza per 10 ore occupando la seconda posizione nella top 20 italiana.

Con 432 retweet il top tweet sull’argomento, pubblicato dal blog Spinoza.it, recita: “Giulia Ligresti fotografata mentre fa shopping nel quadrilatero della moda. La Cancellieri: Rischiava di morire di freddo“.

 

 

Capitolo a parte Facebook. Sul social network più diffuso al mondo esiste una pagina dedicata al Ministro Cancellieri che però non è gestita direttamente da lei o dal suo staff. Su questa pagina, che piace a 550 persone, è riportata la vicenda estrapolata dal sito di Wikipedia. Esiste anche il gruppo “Chiediamo le dimissioni del Ministro Cancellieri”, ma i numeri sono piuttosto bassini: solo 65 iscritti.

La web reputation del Ministro scende in picchiata se prendiamo in considerazione YouTube. Sul social dei video digitando cancellieri sulla barra della ricerca il primo video che esce  è dedicato alla Ministra che difende il suo operato (1.675 visualizzazioni). Per capire però che piega abbia preso la vicenda su YouTube bisogna rilevare che il video con più visualizzazioni (23.774 ) è quello nel quale Crozza imita la famigerata telefonata a La7.

 

 

I Blog

Abbiamo passato in rassegna alcuni dei blog più famosi e visitati per vedere come trattavano il caso Cancellieri. Su Spinoza.it (premiato ai MacchiaAwards come principale blog di satira politica) la vicenda è al centro di 5 “post” taglienti.

 

 

Sul blog più seguito in Italia, BeppeGrillo.it, sono stati pubblicati 2 articoli contro la Cancellieri: “I figli di mamma’” e “#CancellieriDimettiti“. È elevatissimo il livello di engagement raggiunto da questi due articoli: 1.587 commenti sul blog, 3.400 condivisioni su Facebook, 679 condivisioni su Twitter e 113 condivisioni su Google Plus.

Dalle colonne dell’Huffington il blogger Luigi Manconi ha invece pubblicato un articolo che corre in soccorso della web reputation del ministro. Il post, “Difendo la Cancellieri dalla cultura del sospetto“, ha raggiunto un discreto livello di engagement: 292 commenti, 532 condivisioni su Facebook, 86 su Twitter e 20 su Google Plus

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