#cosedanoncredere, per costruire ancora insieme, sulla base del dialogo e della trasparenza

di di Massimiliano Dona (Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori) |

‘Cose da non credere’ è stato (e sarà) la dimostrazione che si può anche credere poco alla volta, strada facendo, ma continuando a viaggiare comunque, pur senza avere una chiara idea del percorso, ma conoscendo il punto dove si vuole arrivare.

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Massimiliano Dona

Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Dopo il nostro appuntamento con “Cose da non credere”,  mi sono ritrovato (anche spinto dai molti complimenti ricevuti sulla originalitá del format) a riflettere su come é nata l’idea di organizzare un evento dedicato alla consapevolezza dei consumatori. Chi conosce l’Unione Nazionale Consumatori sa, probabilmente, che il nostro evento annuale é il “Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori” che si celebra alla fine di Novembre e, da ormai sette anni, ospita personalità di alto livello premiate per il loro impegno a favore dei consumatori.

 

Ma “Cose da non credere” è un’altra cosa: permettetemi di affermare che è un evento che nasce dal basso perché prende spunto dalle opacità, bugie, inganni, pregiudizi e luoghi comuni che ogni giorno i consumatori raccontano ai nostri sportelli. Questo fardello di inconsapevolezze, grazie a “Cose da non credere” diventa oggetto di dibattito e messo sul tavolo (nel senso fisico vista la presenza nella prima parte dell’evento di tavoli di lavoro) per una riflessione ad opera degli addetti ai lavori, imprese e istituzioni. L’intento è proprio quello di sgombrare il campo dalle “Cose da non credere” per costruire qualcosa insieme, sulla strada del dialogo tanto più necessario in tempi, dobbiamo ammetterlo, nei quali abbiamo visto crescere l’aggressività della comunicazione commerciale e certe opacità informative, ma anche la “disattenzione” degli stessi consumatori,resa talvolta letale da una loro insufficiente cultura di base, dalla approssimazione, dalla fretta con la quale si compiono gli acquisti.

 

A Villa Miani, insomma, si é discusso delle cose alle quali non credere, in assonanza con il  progetto originario (che i lettori di Key4biz conoscono bene visto che la rubrica #cosedanoncredere è un appuntamento fisso del giovedì) che muove dal tentativo di raccontare, attraverso brevi video, le bugie di alcuni spot pubblicitari.


Guarda la playlist di #cosedanoncredere

 

Nel corso dei mesi, visto il successo dei video, “Cose da non credere” è diventata una campagna su Twitter e poi un evento non convenzionale sia per la location (un suggestiva villa nel verde a Roma) che per l’orario (il tardo pomeriggio); l’appuntamento, infatti, si è articolato in due momenti distinti, ma legati dal filo conduttore dell’informazione ai consumatori: in una prima parte -come detto- si sono incontrati addetti ai lavori, rappresentanti delle Istituzioni, players del settore e opinion leaders, divisi in tre tavoli dedicati al web, al food e all’energia, con l’obiettivo di fornire alcune proposte per il Governo. A partire dalle ore 19, poi, è iniziata la sessione plenaria aperta al pubblico alla quale hanno preso parte Giovanni Pitruzzella (Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), Paolo Barilla (Presidente di Aidepi), Giovanni Cobolli Gigli (Presidente di Federdistribuzione), Luigi Cremonini (Presidente di Assocarni), oltre ai giornalisti Gianni Riotta, Eleonora Daniele, Myrta Merlino, Paola Saluzzi e  Giovanni Floris.


Guarda il video su “Cose da non credere”

 

La riflessione ha l’ambizione di proseguire sul sito dedicato all’evento www.cosedanoncredere.it con le proposte di quanti hanno partecipato e di coloro che vorranno farvi parte in futuro.

 

“Cose da non credere” è stato (e sarà) la dimostrazione che si può anche credere poco alla volta, strada facendo, forse senza avere una chiara idea del percorso, ma conoscendo il punto dove si vuole arrivare.