#cosedanoncredere, tra politica e ‘dimissioni’ del Papa

di di Massimiliano Dona (Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori) |

Italia


Massimiliano Dona

Rubrica settimanale #cosedanoncredere, curata da Massimiliano Dona, Segretario Generale Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), per Key4biz. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

 

Pagine e pagine di programmi elettorali, tante proposte, numerose promesse, polemiche su polemiche, ma davvero poco spazio per i consumatori. La campagna elettorale è agli sgoccioli e tra qualche giorno saremo chiamati alle urne, ma se dovessi votare in base all’attenzione che i vari candidati hanno dimostrato per le tematiche di consumo, davvero non saprei quale casella barrare.

D’altronde, mi chiedo, come si possa pensare di risollevare le sorti economiche del nostro Paese senza mettere al centro i protagonisti del mercato: sono purtroppo #cosedanoncredere della politica da salotto che dimentica la realtà persa tra le logiche dell’alta finanza e gli interessi delle lobby.

 

In questi ultimi giorni che precedono le elezioni, influenzato probabilmente dalla notizia delle dimissioni del Papa, ho ripensato alle parole di Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate: “E’ bene che le persone si rendano conto che acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico – scriveva il Papa teologo nel 2009 – c’è dunque una responsabilità sociale del consumatore che si accompagna alla responsabilità sociale dell’impresa”. Per un Papa che è stato accusato di essere conservatore, mi sembrano parole di straordinaria modernità che delineano la figura di un consumatore come attore sul mercato, seppur non ancora pienamente consapevole dell’importanza di questo suo ruolo e, d’altro canto, richiamano le aziende ad un rinnovato senso etico.

 

Papa Ratzinger parlava dunque di forte legame tra etica ed economia, ma soprattutto faceva riferimento a “un’etica amica della persona”. Forse, molti politici che oggi sono scesi o saliti in campo, come preferiscono dichiarare, avrebbero fatto bene a rileggere le parole del Santo Padre, proprio in questi suoi ultimi giorni di Pontificato e trarne qualche insegnamento.

 

Concludo, dunque, riportando le parole del Pontefice sperando che siano un monito per il prossimo Governo, qualunque sia il suo orientamento: “un più incisivo ruolo dei consumatori, quando non vengano manipolati essi stessi da associazioni non veramente rappresentative, è auspicabile come fattore di democrazia economica”.

 

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