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Netflix si piega alla pubblicità, presto un abbonamento economico. Le cause della crisi

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La pubblicità evidenzia un cambiamento piuttosto significativo nell’offerta di Netflix, la cui dirigenza, in passato, si era sempre detta contraria ai piani di abbonamento con pubblicità.

Alla fine Netflix ha ceduto. Ieri, il colosso streaming guidato da Reed Hastings, ha annunciato che introdurrà un nuovo servizio di abbonamento, più economico degli attuali e sostenuto in parte dalla pubblicità.

Netflix ha anche detto che il nuovo servizio sarà realizzato grazie a un accordo con Microsoft, che si occuperà della parte tecnologica. Al momento non si sa ancora quanto costerà l’abbonamento.

L’introduzione del nuovo abbonamento servirà a Netflix per incentivare più persone a iscriversi al proprio servizio e per cercare di recuperare gli abbonati che aveva perso negli ultimi mesi.

Netflix: -200mila abbonati nel primo trimestre 2022

Per la prima volta in 10 anni Netflix ha perso abbonati. Meno 200mila abbonati nel primo trimestre del 2022, facendo segnare il suo primo calo di clienti dal 2011, e stima di perderne altri 2 milioni nel trimestre in corso. Nel dettaglio, nel periodo gennaio-marzo il numero di abbonati alla piattaforma è sceso a 221,64 milioni, a fronte della sua previsione di 2,5 milioni di nuovi abbonati. Anche la sospensione del servizio in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina ha pesato, portando alla perdita di 700mila abbonati.

La concorrenza delle piattaforme rivali, a partire da Disney Plus e AppleTv, l’inflazione, la guerra in Ucraina e la forte condivisione delle password sono le cause individuate da Netflix dell’abbandono di 200mila clienti. La piattaforma in streaming ha stimato che oltre ai suoi quasi 222 milioni di famiglie paganti, il servizio viene condiviso con altri 100 milioni di case, di cui 30 milioni sono negli Stati Uniti e in Canada.

La società di streaming ha affermato che la crescita dei ricavi è notevolmente rallentata dopo anni di guadagni superiori al 20%. I ricavi nel primo trimestre sono aumentati di circa il 10% a 7,87 miliardi di dollari, al di sotto delle proiezioni degli analisti di 7,93 miliardi di dollari.

Il calo degli abbonamenti di Netflix ha portato la sua base globale di abbonati paganti a 221,6 milioni, in calo rispetto ai 221,8 milioni del trimestre precedente. L’utile netto è stato di 1,6 miliardi di dollari, in calo rispetto a 1,71 miliardi di dollari dell’anno precedente.

Il margine operativo di Netflix nel primo trimestre è stato del 25,1%, in calo rispetto al 27,4% dell’anno precedente. La società ha affermato che mira a mantenere il suo margine operativo al 20% in futuro.

Le produzioni originali per il 2022 supereranno i 20 miliardi di dollari

Netflix ha comunicato che, oltre la pubblicità, ha in programma altre azioni per cercare di risollevare l’azienda dalla crisi. Uno dei piani sarà fortemente incentrato sul miglioramento della qualità della sua programmazione e dei consigli che la piattaforma fornisce ai suoi clienti per mantenerli coinvolti nel contenuto e nel servizio. Netflix spende già più di qualsiasi altro fornitore di intrattenimento, con un budget di programmazione che dovrebbe superare i 20 miliardi di dollari quest’anno.

In tutto il mondo, Netflix ha dichiarato che le sue attività nell’Europa centrale e orientale hanno mostrato gli effetti dell’attacco russo all’Ucraina. In calo anche l’America Latina, che ha perso 400.000 abbonati. Negli Stati Uniti e in Canada, la società ha perso 600.000 abbonati, che ha attribuito al suo recente aumento dei prezzi.