Ciclone Netflix

Netflix, in Europa tutti i ricavi in diritti tv

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Il servizio americano di video on-demand, Netflix, lo scorso anno ha realizzato in Europa ricavi per 294,8 milioni ma ne ha spesi 294,3 per diritti tv.

L’espansione di Netflix in Europa creerà un profondo mutamento sul mercato audiovisivo e cinematografico e mentre c’è chi già reclama un tempestivo intervento della Ue si avvicina la data d’arrivo del servizio in Francia, la cui data è fissata per lunedì prossimo.

Lo scorso anno la piattaforma di video streaming ha generato in Europa un ricavi per 294,8 milioni di euro. Una somma ben al di sopra del mercato francese del video on-demand stimato da GFK in 217 milioni di euro.

Le attività di Netflix nel Vecchio Continente, in forte crescita, si sono moltiplicate per quattro nel giro di un anno per arrivare a rappresentare l’8,7% della totalità delle entrate nel mondo.

Utili per 6,7 milioni di euro in Europa

Stando ai dati depositati a fine giugno a Lussemburgo, dove Netflix manterrà la sua sede sociale fino al 1° gennaio 2015, il gruppo ha registrato un utile di 6,7 milioni di euro.

“Alcune delle nostre spese in Europa – spiega la società – non sono state contabilizzate nei bilanci in Lussemburgo. Le nostro attività europee, sebbene i conti evidenzino profitti, sono in realtà in perdita”.

La società si riferisce probabilmente agli alti investimenti per acquistare i diritti su film e serie tv europee.

Da gennaio 2012, Netflix è presente nel Regno Unito, in Irlanda, Finlandia, Danimarca e Norvegia e da ottobre dello stesso anno anche in Svezia. La tappa successiva, nel 2013, sono stati i Paesi Bassi. Tra il 2014 e il 2015, la web company americana conta d’arrivare oltre che in Francia anche in Germania, Austria, Svizzera, Belgio e Lussemburgo.

Recentemente si è aggiunta all’elenco anche la Spagna, in un primo tempo esclusa dai propri piani per via dell’alto tasso di pirateria e dei costi per i diritti d’autore, mentre continua a restar fuori l’Italia per la mancanza di ampia diffusione della banda larga e di televisori di nuova generazione. Il gruppo ha comunque grandi ambizioni e per il nuovo anno sta già puntando anche su due mercati particolarmente redditizi: Australia e Nuova Zelanda.

Ricavi per 547 milioni nel mondo

A livello internazionale, nel 2013 l’azienda ha registrato ricavi per 547 milioni di euro lo scorso anno, di cui 294,8 milioni solo in Europa, e vanta 50 milioni di abbonati in 40 Paesi e intende raddoppiarli.

Ma per poter comprare i diritti per film e serie tv in questi nuovi Paesi, il gruppo ha dovuto mettere mano al portafoglio.

“Nell’esercizio fiscale 2013, la società ha comprato i diritti per distribuire contenuti agli abbonati su Tv, pc e dispositivi mobili per un totale di 294,3 milioni di euro”, ha indicato Netflix.

Per finanziare l’espansione in Europa, la società ha avuto un’iniezione di capitali pari a 400 milioni di dollari.

Il Modello Netflix

La piattaforma trasmette in alta definizione ma anche il Ultra HD (4K) cosa che ha spinto anche i suoi competitor a investire nella nuova tecnologia per cercare di tenere il passo.

Il gruppo ha iniziato con le grandi serie di sua produzione come ‘Breaking Bad‘ o ‘House of Cards‘, ma si tratta di investimenti inutili se l’azienda non assicurerà ai propri utenti la qualità del servizio e una velocità costante per la visione in streaming.

Per garantire queste caratteristiche, negli USA ha stretto una serie di accordi con gli Internet service provider.

Negli USA, Netflix ha conquistato, infatti, l’85% del mercato e in alcuni momenti della giornata, specie nel prime time, rappresenta più di un terzo della banda passate usata.

In Francia, il gruppo si è assicurato la capacità di un terabit al secondo, l’equivalente di un Isp da 5 milioni di abbonati.