Net neutrality: le telco Usa temono ‘l’europeizzazione’ del mercato broadband

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Gli operatori sono preoccupati che la proposta del presidente FCC Tom Wheeler finisca per permettere al regolatore di controllare i prezzi e di costringerli a condividere le loro reti con i rivali, un po’ come succede in Europa

La decisione della FCC di regolamentare internet come un servizio di pubblica utilità potrebbe permettere al Governo americano di seguire le orme dell’Europa costringendo gli operatori telefonici a condividere le loro infrastrutture?

E’ quello che temono le telco d’oltreoceano, che hanno fortemente criticato la proposta del regolatore americano, temendo un interferenza regolamentare che finirebbe per ostacolare gli investimenti.

Il Piano messo a punto dal presidente della FCC Tom Wheeler permetterebbe al regolatore di intervenire nel settore così come le altre autorità fanno con altri settori regolamentati.

La proposta sul Title II, che verrà votata il 26 febbraio, secondo gli operatori permetterà al regolatore di controllare i prezzi e di costringerli a condividere le loro reti con i rivali, un po’ come succede in Europa. E questo, per la prima volta, sarebbe applicabile anche alla banda larga mobile.

Wheeler ha assicurato che il piano non include la temuta “regolamentazione delle tariffe o l’unbundling dell’ultimo miglio”, ma lo stesso – ha affermato Michael Powell dell’associazione NCTA – resta il timore che l’autorità possa interferire con i “termini e le condizioni delle relazioni commerciali”.

dichiarazione powell

Il tema della net neutrality tiene banco anche in Europa, dove la presidenza di turno della Ue, spettante alla Lettonia, sta tentando di raggiungere un compromesso sulla base delle proposte avanzate dall’Italia nel semestre concluso lo scorso dicembre.

In base agli ultimi aggiustamenti alla proposta, la Lettonia starebbe cercando di convincere gli Stati membri ad accettare uno scenario in cui agli operatori mobili sarebbe consentito di proporre servizi che richiedano una migliore qualità a patto che queste offerte non incidano sulla qualità del servizio per gli altri utenti.

Alle telco, quindi, sarebbe garantita la flessibilità per offrire servizi differenziati, a patto che non venga meno la qualità delle connessioni al ‘grande pubblico’ e che non vengano messi in atto accordi tali da ridurre o falsare la concorrenza.

Anche secondo il Commissario Ue al digitale Gunther Oettinger, a patto che vengano garantiti gli standard di qualità attuali, dovrebbe essere possibile avere servizi prioritari per questioni, ad esempio, di ordine pubblico e di sicurezza amministrati da sistemi di gestione del traffico automatici”.