Natale, i consigli dell’UNC: come scegliere panettone e pandoro

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Tradizionali, senza uvetta o canditi, farciti o glassati: di panettoni e pandori ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche, con prezzi che vanno dai due euro al chilo di prodotti industriali ad oltre 20 euro di quelli artigianali”.  E’ quanto dichiara Agostino Macrì, esperto di sicurezza alimentare dell’Unione Nazionale Consumatori (www.consumatori.it), riferendosi ai dolci tipici della tradizione e del Natale.

E’ bene chiarire -afferma Macrì- che tutti i prodotti sul mercato devono avere un elevato grado di sicurezza: per ottenere questo risultato è importante la scelta delle materie prime che vengono impiegate ed il controllo dell’assenza di sostanze potenzialmente pericolose; altrettanto importante è l’autocontrollo che le aziende devono mettere in atto lungo l’intera filiera di produzione. Premesso ciò -prosegue l’esperto- quello che invece può differenziare un panettone da un altro è la qualità organolettica che viene conferita dagli ingredienti che vengono impiegati, dalla cottura, dalle modalità di conservazione. Non solo: a far lievitare i prezzi sono anche i costi di produzione decisamente più elevati per le pasticcerie rispetto alle produzioni industriali, anche se ci sono meno spese per il trasporto e la conservazione in quanto nella maggior parte dei casi panettone e pandoro artigianale sono venduti direttamente dal produttore al consumatore”.

Molti consumatori -aggiunge Macrì- ci chiedono se possono fidarsi delle vendite ‘sottocosto’ ormai presenti in tutti gli esercizi commerciali: in alcuni casi possono esserci degli errori negli acquisti da parte dell’esercizio commerciale che si ritrova con il magazzino ingombro ed è suo interesse liberare gli spazi dai voluminosi dolci che vengono venduti a prezzi molto concorrenziali. Per questo motivo vengono praticati degli sconti apparentemente incredibili, ma che riflettono la necessità di smaltire le scorte di panettoni e pandori che sono ancora di ottima qualità organolettica, sanitaria e nutrizionale. I ‘3X2’, dunque, possono realmente far risparmiare i consumatori, a patto però di acquistare solo prodotti da consumare che non finiscano nella spazzatura all’indomani delle feste”.