Trump attacca il progetto politico di Musk: ”Inadatto al sistema americano, porterà solo caos”
“Mi rattrista vedere Elon Musk deragliare in queste ultime cinque settimane”, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un post sul suo social di proprietà, Truth. “Vuole persino fondare un terzo partito politico, nonostante nessuno ci sia mai riuscito negli Stati Uniti: un progetto inadatto per questo sistema”, ha sottolineato Trump nello stesso messaggio.
È la risposta ufficiale del Presidente americano al suo ormai ex sostenitore e amico. “L’unica cosa a cui servono questi terzi partiti è portare caos e disordine e ne abbiamo già abbastanza con i democratici e la sinistra radicale”, ha proseguito Trump.
Commenti tutto sommato attesi, che si aggiungono a quelli della stampa schierata con l’attuale amministrazione di Washington che hanno ampiamente attaccato l’annuncio del terzo partito politico che Musk sembra intenzionato a creare negli Stati Uniti: l’American Party.
L’American Party di Musk per difendere la democrazia dal “sistema monopartitico”
Un nuovo soggetto politico, nelle intenzioni dell’imprenditore miliardario proprietario tra l’altro di Tesla, SpaceX e xAI, che nascerà “per restituirvi la libertà”, ha scritto sabato scorso sul suo social X rivolgendosi ai milioni di iscritti alla piattaforma che hanno partecipato al sondaggio politico.
Una mossa non a sorpresa, visto che già ne aveva parlato ampiamente nei giorni passati, ma che certamente non può passare inosservata vista la situazione politica e geopolitica che vive in questo momento la potenza americana, dentro e fuori i confini nazionali.
La sfida dei ‘muskiani’ ai repubblicani nelle elezioni di medio termine del 2026
Musk aveva duramente criticato la scelta di Trump e della sua amministrazione di aumentare il debito pubblico nazionale e per questo, almeno nei suoi messaggi pubblici, aveva deciso di fondare addirittura un partito: “Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese, con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia” (quello che Musk ha definito il “PORKY PIG PARTY“).
American Party sembra infatti nato proprio per sfidare Trump e i repubblicani, piuttosto che i democratici e questo potrebbe aprire a nuovi scenari politici nella politica interna americana.
L’obiettivo, dichiarato dal suo fondatore, è sfidare i repubblicani per le prossime elezioni di medio termine del 2026.
In occasione delle elezioni di metà mandato (middterm elections), che si tengono dopo due anni dall’elezione del Presidente in carica, si eleggono tutti i 435 membri della Camera dei rappresentanti, un terzo dei 100 membri del Senato e i governatori di trentasei dei cinquanta Stati membri degli Stati Uniti.
L’attacco a Tesla
Va ricordato in questo frangente che la nuova legge di Bilancio federale ha di fatto tagliato gli incentivi all’acquisto di auto elettriche, quindi di veicoli Tesla.
“Quando Elon mi ha dato il suo appoggio totale e incondizionato, gli ho chiesto se sapesse o meno che avrei revocato il mandato EV. Era presente in ogni mio discorso e in ogni conversazione che ho avuto. Ha detto che non aveva problemi al riguardo”, ha detto Trump, “ora le persone possono acquistare ciò che vogliono: auto a benzina, ibride (che stanno andando molto bene) o nuove tecnologie man mano che emergono”.
Nel messaggio presidenziale, inoltre, si insinua che Musk voleva “obbligare gli americani a compare auto elettriche” e che grazie a lui adesso questo non accadrà, “mi sono opposto fermamente a questo”.
Il crollo delle vendite e la cristi interna di Tesla
A questo punto la rottura è definitiva e le ripercussioni negative su Tesla non sono tardate ad arrivare. Nelle contrattazioni pre-mercato, il titolo Tesla sta perdendo tra il 6 e il 7% e secondo gli analisti il dato è atteso peggiorare con il passare delle ore.
Una caduta tutto sommato contenuta, almeno per il momento, perchè c’era da aspettarsi di peggio, visto come si sono messe le cose per l’azienda di Musk in questi ultimi giorni e per vari motivi.
Sicuramente lo scontro politico con il Presidente degli Stati Uniti, poi il crollo delle vendite nel secondo trimestre dell’anno in corso, stimato attorno al 14% su base annua (secondo trimestre negativo consecutivo) e poi anche per le critiche aspre rivolte al numero uno di Tesla da James Fishback, CEO della società di investimenti Invest Azoria, avrebbe dovuto lanciare l’ETF Tesla questa settimana.
Fishback ha chiesto ufficialmente una riunione urgente del Consiglio di amministrazione Tesla per valutare le ambizioni politiche di Musk, “che potrebbero essere incompatibili con i suoi obblighi a tempo pieni nei confronti dell’azienda in qualità di CEO”.