Musica in streaming

Musica, lo streaming fa il suo esordio nella classifica degli ascolti

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Da oggi nelle classifiche dei brani sarà conteggiato anche lo streaming audio. Enzo Mazza (FIMI): ‘I dati avranno valore anche per le certificazioni oro e platino dei singoli più venduti’.

Da oggi in Italia anche lo streaming audio sarà conteggiato nelle classifiche ufficiali dei brani musicali, segno dell’evidente successo di questo canale di distribuzione che è ormai sempre più popolare nel nostro Paese tra i consumatori di musica.

A partire da questa settimana, con la classifica Top of The Music by FIMI/GfK dei singoli, i dati dello streaming audio di tutte le piattaforme attive in Italia vengono per la prima volta integrati con i dati del download. Non è attualmente prevista l’integrazione dei dati dello streaming nella classifica degli album.

I dati dello streaming rilevati da GfK Retail and Technology Italia entrano così a pieno titolo nel sistema di misurazione dei consumi di musica, confermando la vera esplosione dell’utilizzo da parte dei consumatori di piattaforme di streaming come Deezer, Google Play, Juke, Napster, Play.me, Rdio, Spotify, TIMmusic e Xbox Live nel nostro Paese.

Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione dell’industria musicale di Confindustria), ha osservato che “La nuova classifica è un ulteriore segnale dell’innovazione in corso nel mercato digitale e riflette l’immensa popolarità che lo streaming sta avendo tra i consumatori di musica italiani”.

“Allo stesso tempo, come FIMI, – ha concluso Mazza – integreremo i dati di questo segmento per l’assegnazione delle certificazioni dei singoli oro e platino”.

L’andamento dello streaming è cresciuto anche nel primo semestre del 2014 del 134% arrivando a rappresentare il 45% del segmento digitale. Secondo GfK Retail and Technology ogni settimana in Italia sono oltre 16 milioni gli stream free e 4 milioni quelli premium.

GfK Retail and Technology, che provvede ad elaborare la classifica integrando download e streaming, utilizza così, come avviene in tutti i Paesi dove le classifiche integrano i due segmenti, un fattore di conversione di 100 stream per 1 download per rendere compatibili i due modelli di business. Tutti gli stream, free o a pagamento, sono conteggiati a patto che abbiano una durata superiore ai 30 secondi. Il fattore di conversione, inoltre, sarà rivisto su base quadrimestrale data l’evoluzione spinta del mercato discografico (uno dei settori che trainano la rivoluzione digitale di contenuti).

Per Laura Mirabella, Country Manager di Deezer per l’Italia, si tratta di “un grande traguardo per chi opera nei servizi di musica in streaming”.

Apprezzamento anche da parte di Veronica Diquattro, responsabile del mercato italiano di Spotify, secondo la quale “Le classifiche FIMI rispecchiano da sempre i gusti musicali degli italiani, poiché lo streaming rappresenta ora anche nel nostro paese una fetta rilevante nel consumo di musica”.

Giuseppe Mosca, Responsabile Musica di Telecom Italia, ha osservato: “Trovo corretto introdurre lo streaming all’interno della classifica perché rappresenta una modalità di fruizione molto diffusa per un numero sempre maggiore di consumatori”.