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Multa Ue a Google, impedita la conferenza stampa del Commissario Ribera

Niente conferenza stampa sulla multa a Google e niente palco per la Commissaria Ribera

C’è un retroscena abbastanza grave legato alla notizia della multa a Google per abuso di posizione dominante sul mercato della pubblicità online in Europa. Secondo quanto riportato da Capitol Forum, alla Vicepresidente esecutiva della Commissione europea e Commissaria europea per la concorrenza, Teresa Ribera, è stato impedito di tenere una conferenza stampa sulla sanzione al gigante tecnologico americano.

La responsabile della concorrenza dell’Ue è stata bloccata dal tenere una conferenza stampa sull’ultima multa inflitta a Google (GOOG) per violazione delle norme antitrust, nel tentativo di evitare un’escalation delle tensioni con Washington tra i timori di ritorsioni commerciali da parte degli Stati Uniti, secondo fonti vicine al dossier”, si legge nel testo rilanciato sui social da Alexandra Geese, europarlamentare dal 2019 e responsabile della legge sui servizi digitali (DSA, Digital Services Act) per il gruppo parlamentare Verdi/ALE.

Per anni – si legge nel documento – multe di questo genere erano state rese pubbliche in eventi di alto profilo guidati dall’allora commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager. Ma venerdì, la nuova responsabile, Teresa Ribera, esponente socialista spagnola, non ha potuto tenere la propria conferenza stampa, come hanno riferito diverse fonti dirette”.

La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, dovrà spiegarlo: impedire a un vicepresidente esecutivo di tenere una conferenza stampa sul caso Google è inaccettabile!”, ha accusato Geese sui social, aggiungendo che “L’EVP Ribera ha finalmente dimostrato il coraggio di difendere la stampa libera invece di assecondare leader autoritari e aziende tecnologiche monopolistiche”.

La dichiarazione della Commissaria

Sul sito della Commissione europea, però, è stata pubblicata la dichiarazione scritta di Ribera.

Nel testo si spiegava che Google ha violato le norme UE sulla concorrenza abusando della sua posizione dominante nel settore delle tecnologie per la pubblicità display (“Adtech”); che la pubblicità digitale è la spina dorsale dell’economia online e finanzia; che Google controlla molti degli strumenti fondamentali che fanno funzionare questo settore e che ha abusato del suo potere, favorendo i propri servizi tecnologici di pubblicità display online a scapito dei suoi concorrenti, degli inserzionisti online e degli editori.

Ciò è illegale secondo le norme UE sulla concorrenza e pertanto la nostra decisione ordina a Google di pagare una multa di 2,95 miliardi di euro”, ha scritto il Commissario Ribera, “per questo motivo abbiamo anche ordinato a Google di porre fine alle sue pratiche illegali e al suo intrinseco conflitto di interessi nel settore AdTech”.

Dobbiamo agire nel rispetto dello stato di diritto, un valore fondamentale europeo e democratico, tutelando i diritti di difesa e garantendo prevedibilità e trasparenza nell’applicazione delle nostre regole”, sottolineando in particolare che come Commissione “continueremo ad applicare le nostre regole con fermezza ed equità, senza timori o favoritismi, nei confronti di tutte le aziende che operano in Europa”, precisando, e qui c’è l’azione politica di Riber, che “i nostri Trattati fondativi, le nostre leggi e i nostri valori fondamentali non sono in discussione”. 

Azione politica volta a dimostrare la necessità di non mostrarsi troppo timidi, o magari deboli, nell’affrontare le aggressive politiche commerciali americane, e allo stesso tempo a criticare l’atteggiamento di Bruxelles, che vuole a tutti i costi evitare non solo lo scontro con Washington, ma anche ogni minima tensione politica.

Solo un briefing tecnico al posto della conferenza stampa, è scontro von der Leyen-Ribera

Secondo quanto riportato da politico.eu, venerdì pomeriggio c’è stato un semplice e breve briefing con esperti e non la sessione con i giornalisti, con vive proteste di questi ultimi: “la linea della Commissione è che tutti erano d’accordo sul fatto che questa fosse la soluzione più pratica”.

Inoltre, sempre secondo Politico, la portavoce della Commissione europea ha giustificato la mancata conferenza spiegando che “Ribera doveva prendere un aereo molto presto sabato mattina”, ma a quanto pare secondo altre fonti il volo era previsto per la sera. Non solo, sembrerebbe che Ribera era a Palazzo Berlaymont venerdì pomeriggio, “apparentemente disponibile, con la sua agenda pubblica priva di impegni”, è sottolineato nel “Brussels Playbook” di Sarah Wheaton. 

Un Commissario non può tenere una conferenza stampa di propria iniziativa, ha bisogno di essere autorizzato e questo avviene tramite il portavoce e il gabinetto della Presidenza. È quindi von der Leyen ha decidere.

Tra Ribera e von der Leyen non c’è una buona intesa, lo si può vedere chiaramente dallo scontro istituzionale interno alla Commissione emerso sulla questione delle politiche green, sull’accordo commerciale con gli Stati Uniti e in particolare su Gaza, con la Commissaria alla Concorrenza che ha parlato senza mezzi termini di “genocidio della popolazione palestinese”, subendo a stretto giro la smentita della portavoce della Presidenza.

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