LA RECENSIONE

Mrs Bridge – Evan S. Connell

a cura di Carlo Macchitella |

Tutto nella sua vita è stato deciso dagli altri a cominciare, ovviamente , dal nome, un nome quantomeno strano se non imbarazzante, per la figlia di una famiglia borghese del Kansas nell’America dell’immediato post prima guerra mondiale: India. Anche il marito è stato scelto dalla sorte; la sorte che ti fa incontrare lui e solo lui in quel momento della propria vita quando o ci si sposa o non ci si sposa più. E così India era diventata la signora Bridge.

Perfino le amiche le erano state imposte dal contesto: le vicine di casa, quelle che frequentavano lo stesso club, oppure appartenevano a quel ristretto cerchio di mogli di colleghi del marito. Tutte le volte in cui c’era qualcosa che lei sceglieva in autonomia, per esempio imparare lo spagnolo o andare a lezione di golf, c’era sempre qualcosa di più urgente o importante , e che dipendeva sempre dagli altri, in primis i figli o il marito, che le faceva abbandonare in breve tempo, quel suo desiderio di indipendenza. Questa è la trama, leggera, sottile, quasi inesistente di Mrs Bridge un romanzo americano degli anni 60 firmato da uno scrittore di talento come Evan Connell, che vuole raccontare la storia di una donna borghese, una persona come tante , non famosa, anzi decisamente sconosciuta al portalettere e che non ha saputo, voluto, creduto, di poter avere una vita propria.

Una vita raccontata per episodi brevi, molto spesso marginali per la vita di una persona, talvolta così anonimi da sembrare inesistenti ( lo shopping, l’educazione dei figli, i te con le amiche, i difficili rapporti con le domestiche),ma che soli sembrano potere narrare il grigiore di una quotidianità pervasa dalla sensazione del vuoto. Nella quarta di copertina il redattore di Einaudi ci rimanda a un altro fantastico romanzo che racconta la vita di persone comuni Stoner di John Williams. Un rinvio forse condivisibile solo per l’aspetto che sia Stoner che mrs. Bridge non appartengono alla storia, quella con la esse maiuscola. Vi è, però, una grande differenza. Stoner racconta la vita di un uomo che cerca sempre di affrontare le vicende della propria vita e di fare delle scelte – anche dolorose – in prima persona, mai demandando agli altri il compito di dettare l’agenda della sua vita. Mentre in Mrs Bridge c’è la storia di una donna che non è in grado di scegliere da sola mai. Un libro da leggere con piacer e da cui più di 25 anni fa Ivory trasse un bellissimo film il cui titolo Mister e Mrs Bridge ancora oggi fa venire alla memoria i volti dei due bellissimi protagonisti, marito e moglie nel film e nella vita: Paul Newman e Joanne Woodward.