Embarghi

Mosca annuncia pacchetto di sanzioni: stop all’export di grano e acciaio, ma anche di apparecchiature per tlc, auto e sanità. Attesa sul gas

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La Russia pronta a varare un pacchetto di sanzioni contro i Paesi occidentali, a partire dall’Europa, con lo stop all’export di apparecchiature elettroniche, per le telecomunicazioni e l’industria dell’auto, ma anche di grano, zucchero, fertilizzanti e certamente gas. L’Italia è il settimo partner commerciale di Mosca.

Mosca pronta alle contro-sanzioni

Stiamo lavorando ad una risposta rapida e ponderata alle sanzioni imposte dall’Occidente”, ha dichiarato il direttore del dipartimento per la Cooperazione economica del Ministero degli Esteri di Mosca, Dmitry Birichevsky.

Al momento, secondo quanto riportato da Sky TG24, c’è solo la minaccia di un pacchetto di sanzioni per i Paesi dell’Unione europea e gli Stati Uniti d’America (e i loro alleati), ma i blocchi all’esportazione di alcuni beni tecnologici ed alimentari potrebbero arrivare da un momento all’altro.

Perché “è una decisione che aiuterà la nostra sicurezza nazionale e garantirà che le aziende e le industrie alimentari continuino a lavorare”, ha spiegato il primo ministro russo Mikhail Mishustin.

Queste misure sono una risposta logica a quelle imposte alla Russia e mirano a garantire il funzionamento continuo di settori chiave dell’economia“, ha ribadito il ministro dell’Economia, Maksim Reshetnikov.

“Abbiamo il pieno diritto di imporre un embargo al transito di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1, che oggi opera al 100%”, ha detto pochi giorni fa il vice premier russo, Alexander Novak, mentre la controparte americana annunciava la “morte” del Nord Stream 2 tra Russia e Germania.

Export, quali prodotti non arriveranno più dalla Russia?

Il pacchetto di contro-sanzioni russe a discapito dei Paesi occidentali e dei loro alleati contiene il divieto di esportazione di diverse apparecchiature e componenti per le telecomunicazioni, l’industria elettronica, il settore medico-sanitario, l’industria manifatturiera e in particolare quella automobilistica, con l’aggiunta del divieto di esportare cereali, grano, soia e mais, ma anche zucchero, più alcuni prodotti forestali.

La Russia è il primo esportatore di grano al mondo e mettendo insieme Russia e Ucraina si arriva ad un terzo delle forniture globali di questo cereali.

Il pacchetto di sanzioni potrebbe essere esteso a tutto il 2022.

Ulteriori divieti dovrebbero essere estesi all’approdo di imbarcazioni straniere nei porti russi e all’acquisto di velivoli provenienti dai mercati occidentali ad opera di compagnie russe.

Una commissione governativa si è occupata del tema della nazionalizzazione di asset e patrimoni stranieri in terra russa, approvando una prima bozza del testo che ha fatto infuriare Washington.

Questione energetica e minerali

Al momento, però, non si è ancora parlato in maniera esplicita di un blocco delle forniture di gas e petrolio verso l’esterno. Un argomento che anche in Europa crea imbarazzo nel fronte anti-Putin.

Germania e Italia sono molto esposte alle forniture di gas dalla Russia, ma anche di petrolio, così come molti altri Paesi europei e africani sono molto esposti alle forniture di grano e soia.

La Russia è il più grande esportatore al mondo di materie prime molto rare e di minerali: fornisce il 45% del palladio, il 15% di platino (molto utilizzato nell’industria chimica), è il primo produttore di nichel, il secondo di cobalto (fondamentale per l’elettronica di consumo, quindi smartphone, pc e tablet), tra i primi di neon e titanio, nonché di molte “terre rare” (principalmente vanadio) necessarie ad esempio per la produzione di batterie e sistemi di accumulo.

Chi è più esposto nel mondo alle sanzioni russe?

I principali partner commerciali russi al mondo sono la Cina, che vana un valore di interscambio pari a 112,4 miliardi di dollari, la Germania, per 46,1 miliardi di dollari, i Paesi Bassi (37 miliardi), gli Stati Uniti (28.8 miliardi), Turchia (25,7 miliardi), Corea del Sud (24,4 miliardi), quindi l’Italia (23,7 miliardi).

Come spiegato da Sky TG24, il 54% delle esportazioni di Mosca nel mondo è relativo a petrolio e prodotti derivati, con una produzione di circa 7,8 milioni di barili al giorno.

La Russia è infine anche un grande produttore di acciaio, al quinto posto nel mondo, con esportazioni soprattutto verso Cina, Giappone, India e Stati Uniti.

Altro settore in cui Mosca è abbastanza forte è quello dei fertilizzanti, della biochimica per la concimazione, ma anche nella produzione del potassio (secondo produttore al mondo) e nell’industria chimica in generale.