Key4biz

Monopoli digitali? Si evitano con le regole (Che incoraggiano la concorrenza)

Pubblichiamo di seguito l’introduzione del libro “Regolazione e mercato delle comunicazioni elettroniche, la storia la governance delle regole e il nuovo codice europeo” di Fabrizio Dalle Nogare, edito da Giappicchelli.  

Le tecnologie e le applicazioni digitali permeano ormai la maggior parte degli aspetti della vita quotidiana e continueranno per lungo tempo a condizionare l’evoluzione della struttura economico-sociale dei nostri tempi e di quelli futuri. Tuttavia, la qualità delle trasformazioni che esse imprimeranno al nostro vissuto quotidiano dipenderà non solo dall’utilizzo che ne faranno cittadini, imprese e governi, ma anche e soprattutto dal quadro delle regole entro cui tali tecnologie e applicazioni evolveranno.

Con la progressiva evoluzione degli strumenti di comunicazione, anche il contesto normativo e regolatorio di riferimento si svilupperà per tenere il passo con le nuove tecnologie e proprio le regole assumeranno un ruolo decisivo nel delimitare i confini e codificare le modalità e gli ambiti dei nostri comportamenti all’interno della rete e ciò con riguardo a come produrremo, ricercheremo e consumeremo informazioni, beni e servizi, o vivremo il nostro ambiente urbano, la mobilità, la sanità, il flusso dei capitali finanziari o la tutela della nostra privacy in rete.

Saranno ancora le regole a dover incoraggiare la concorrenza, così da evitare che nuovi “monopoli digitali” sfruttino rendite di posizione e assumano comportamenti anticompetitivi nei rispettivi settori, limitando le scelte dell’utente.

E saranno sempre le regole che decreteranno o meno il successo e l’affermazione della nuova rivoluzione digitale alle porte che prende il nome di blockchain, con i suoi paradigmi tecnologici e algoritmi, i cloud aperti e le transazioni decentrate senza intermediari, o ancora dei nuovi strumenti del diritto che si stanno affermando in rete come gli smart contracts, contratti “intelligenti” in grado di adattarsi alle transazioni più diverse e di adeguarsi in automatico “strada facendo” alla natura e identità dei contraenti, all’oggetto e alle clausole contrattuali e, in ultima analisi, al loro stesso enforcement.

Il “governo delle regole” rappresenta, dunque, una necessità fondamentale per mantenere il sistema in equilibrio: garantire la protezione della vita privata e dei dati personali in Internet, migliorare le condizioni di creazione e distribuzione di contenuti nell’era digitale, promuovere le piattaforme online in quanto attori responsabili all’interno di un ecosistema equo e sostenibile, contrastare i contenuti illegali sul web o affrontare il percorso che condurrà sempre più alla digitalizzazione dei settori dell’industria e dei servizi: sono queste le sfide da affrontare con un equilibrato, proporzionato e quindi efficace quadro regolatorio.

Fattore spesso sottovalutato, ma in realtà vero protagonista di queste trasformazioni è l’infrastruttura di rete, quell’insieme di collegamenti, apparati e dispositivi che consente la trasmissione e la ricezione di segnali/informazioni tra più utilizza- tori collegati tra loro in diverse parti del globo. È soltanto grazie ad essa, infatti, che è stato possibile sviluppare un ecosistema digitale che ha portato, negli ultimi anni, alle trasformazioni sociali ed economiche cui si accennava in precedenza.

L’infrastruttura di rete fissa che veicola servizi e contenuti digitali è ancora in massima parte quella realizzata nell’era “preistorica” del monopolio.

In un breve lasso di tempo, circa un decennio nel corso degli anni ’90 del secolo scorso, è stato portato a compimento in Europa un complesso percorso legislativo di liberalizzazione del mercato, attraverso lo smantellamento dei monopoli pubblici e privati nella fornitura di reti e servizi di telecomunicazioni. In parallelo è stata avviata una poderosa azione di armonizzazione delle regole per facilitare l’ingresso di nuovi operatori, che si è progressivamente affinata ma che ancora evolve, cercando di trovare un punto di equilibrio tra i tanti interessi in gioco e faticando per la verità a trovare un approdo sicuro e stabile.

Con l’emergere di condizioni competitive indotte dalla regolazione, la produzione di regole non solo non si è arrestata ma anzi è proseguita se non addirittura aumentata, venendo a formare un corpus normativo di direttive, regolamenti, decisioni, pareri e raccomandazioni senza precedenti, che non sempre giova al mercato e spesso ostacola, invece di favorire, l’affermarsi di autonome dinamiche competitive.

Giunti a questo punto, è lecito chiedersi se qualcosa si sia inceppato nel sistema delle regole europee e, in caso di risposta affermativa, suggerire gli opportuni interventi.

Del resto, è possibile immaginare il futuro di questo settore economico, a giudizio dell’autore, soltanto guardando al suo passato e alla sua evoluzione negli ultimi decenni, studiandolo e comprendendolo, non senza un giudizio critico laddove necessario. Per questo nella parte iniziale di questo lavoro si ripercorrono le tappe fondamentali del processo di liberalizzazione e di armonizzazione della regole sottostanti la rete, il ruolo delle autorità nazionali di regolazione e si accenna alle norme dettate dal nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche che ha introdotto un quadro giuridico di riferimento aggiornato, ma forse non del tutto adeguato a risolvere le criticità emerse sinora e a dare una risposta alle future esigenze dell’era digitale che ci apprestiamo a vivere.

Quello delle regole è lo snodo più rilevante attorno al quale ruota l’intero mercato delle comunicazioni elettroniche e di Internet, tra diritti dei consumatori e obblighi degli operatori, politiche pubbliche industriali e piani di investimento privati, rivendicazioni di maggiore autonomia nazionale e esigenze di armonizzazione europea e internazionale.

Ma quali sono le regole? Come funzionano? Chi decide e cosa? A chi si applicano? Quali sono i margini di miglioramento? Quali le regole del futuro?

Sono solo alcune delle domande a cui questo lavoro tenta di dare una risposta, che sia rigorosa sotto il profilo delle fonti del diritto e delle norme di riferimento, ma anche comprensibile ai più e ai non addetti ai lavori, confidando che nel creare consapevolezza e conoscenza si possa fornire un contributo, pur minimo, ad un sa- no ed equilibrato dibattito sull’evoluzione del quadro regolamentare di riferimento e si riesca a far comprendere il punto di partenza della rivoluzione digitale moderna, il sistema di regole che governano lo sviluppo della rete e le principali esperienze internazionali in materia, con un occhio sempre rivolto al futuro e ai necessari adeguamenti regolatori che si renderanno necessari per affrontare le sfide tecno- logiche dei prossimi anni.

Exit mobile version