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Mobilità elettrica, l’Italia all’avanguardia con ricariche contactless e nuove batterie

L’Unione europea (Ue) ha adottato un primo pacchetto di misure per il clima e l’energia, entrato in vigore nel giugno 2009, che prevedeva la riduzione almeno del 20%, delle emissioni di gas serra derivanti dal consumo di energia nell’UE rispetto ai livelli del 1990, l’aumento al 20% della percentuale di energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili e il miglioramento del 20% dell’efficienza energetica.

Tutti obiettivi da raggiungere entro il 2020 (da cui il nome “Europe 2020”).

L’elettrificazione dell’economia e quindi dei trasporti e la mobilità privata è una delle opzioni a nostra disposizione per tagliare i traguardi stabiliti a livello Ue entro il tempo previsto. La realizzazione di un’economia concretamente decarbonizzata (low carbon economy) è una meta da tutti condivisa, ma non senza chiedersi prima se davvero le auto elettriche siano in grado di tagliare radicalmente le emissioni climalteranti e se tale industria, con particolare riferimento alle batterie che alimentano i motori elettrici e che necessitano dell’utilizzo di materie prime piuttosto rare, sia sostenibile a livello ambientale.

Di questo e molto altro si è occupato il Programma di Ricerca di Sistema Elettrico 2015-2017, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico, a cui hanno partecipato diverse Università italiane e l’ENEA, che ha coinvolto oltre 50 ricercatori, con un investimento complessivo di circa 5 milioni di euro.

Dei risultati relativi al Programma di Ricerca se ne è parlato oggi a Roma in occasione del convegno “I nuovi scenari della mobilità elettrica: upgrading tecnologico, potenzialità ed impatti mobilità elettrica”.

eMobility: dalle nuove soluzioni di ricarica alla ricerca applicata ai sistemi di accumulo

Fra le innovazioni di maggiore interesse sono stati presentati i sistemi high-tech per ‘fare il pieno’ alle auto e ai bus elettrici, tra cui la ricarica contactless dinamica (o anche ricarica wireless), “che consente il trasferimento di energia durante il moto da un sistema di “bobine di track” collocate a terra a una bobina di pick-up  posta sul veicolo e i sistemi di ricarica ultrarapida, in grado di rifornire di energia gli autobus durante il tempo di salita/discesa dei passeggeri”, è spiegato in un comunicato dell’ENEA.

Altro tema chiave, per lo sviluppo e la promozione della mobilità elettrica o eMobility, sono le indagini e le analisi effettuate in laboratorio e sul campo, presso il Centro ENEA Casaccia, che dispone di un’area fra le più attrezzate d’Italia per lo studio sugli accumulatori agli ioni di litio, essenziali per l’elettrificazione della mobilità e dei trasporti.

eMobility tra software, modelli di sviluppo, ciclo di vita dei veicoli e sostenibilità

Allo stato attuale esistono diversi strumenti informatici e numerosi studi a sostegno e diffusione della mobilità elettrica, in particolar modo nel caso delle amministrazioni locali, delle aziende del trasporto pubblico e dei gestori di infrastrutture di ricarica.

A tal proposito, hanno precisato i ricercatori ENEA, sono stati analizzati il ciclo di vita dei veicoli elettrici per individuare eventuali criticità di disponibilità di materie prime, nel consumo di energia, e nello smaltimento materiali.  L’impatto su qualità dell’aria e sul clima è stato invece oggetto di una simulazione della penetrazione della emobility a Roma.

A supporto delle amministrazioni locali e degli operatori nella valutazione dei costi/benefici di un’eventuale elettrificazione del servizio pubblico, invece, nell’ambito del Programma di Ricerca ENEA ha realizzato il sistema BEST (Better Electric Solutions for public Transport), “un software in grado di effettuare l’analisi di fattibilità tecnico-economica dell’alimentazione elettrica degli autobus urbani nelle diverse situazioni e di indicare alle aziende del settore la configurazione ottimale delle infrastruttura di ricarica”, affiancato dal sistema di simulazione EMU (E-Mobility Simulation), “destinato ai decisori pubblici e privati (amministratori locali e operatori di energia elettrica e dei servizi di ricarica) per una più corretta e sostenibile diffusione della mobilità elettrica in contesti urbani”.

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